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Arrestato latitante, era ricercato anche per violenza sessuale

Martedì, 20 Ottobre 2020

(Rimini) Appena intravista la volante ha assunto un atteggiamento sospetto. In pratica ha accelerato il passo e scavalcando una recinzione ha tentato una fuga. Così i poliziotti in servizio lungo via Tolemaide sono scesi dall’auto e hanno deciso di mettersi all’inseguimento del 29enne. Fermato l’uomo, hanno scoperto che il tunisino ha a carico un ordine di cattura (per la reclusione in carcere) emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bologna il 16 settembre 2020. “In virtù di questo ordine di carcerazione il 29enne sconterà 6 anni e 6 mesi di reclusione in carcere per i reati di violenza sessuale (commessa nel 2016), resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento (commessi nel 2018), rapina (commessa nel 2017) e furto (commesso nel 2012).

“La violenza sessuale è avvenuta il 30 dicembre 2016”. Dal racconto della questura si desume che la vittima, una trentenne, insieme alla zia (residente nel campo nomadi di via Islanda), abbia trascorso il tardo pomeriggio di quel giorno, alla stazione di Rimini “a bere alcolici” con due cittadini marocchini. Poi le due donne pare abbiano accettato di seguire i due uomini “in un luogo più appartato e caldo”. Solo che, mentre “la zia ha iniziato a litigare con uno dei due”, la nipote ha seguito l’altro “in un posto dove avrebbero potuto stare più tranquilli. Il marocchino, una volta accertato che erano lontani da occhi indiscreti ha violentato la giovane, che ancorché ubriaca, ha tentato di resistere all’uomo, finendo però per arrendersi alla sua forza. Stremata per la violenza la 30enne è svenuta. Svegliatasi l’indomani mattina è ritornata al campo nomadi dove ha trovato ad aspettarla il marito e la zia. Dato l’insolito comportamento della giovane, all’ennesima richiesta di cosa fosse accaduto, la stessa ha raccontato la violenza subita”. La ragazza “è stata convinta dal marito e dalla zia a denunciare l’accaduto alla polizia di stato, che il 4 dicembre è riuscita a trovare il suo violentatore e a denunciarlo”.