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Metti in agenda il Meeting. Gli eventi da non perdere: da Azurmendi a Yunus

Martedì, 04 Agosto 2020

Mikel Arzumendi Mikel Arzumendi

È il momento di salvare in agenda gli incontri del Meeting 2020 /dal 18 al er agosto al Palacongressi di Rimini) che non si vogliono assolutamente perdere. Impresa sempre difficile. Anche la special edition del Meeting 2020, sebbene i giorni dell’evento siano sei anziché sette, presenta una vasta gamma di proposte. Le scelte ognuno le fa secondo i propri interessi. Quello che segue è solo un itinerario che può aiutare altri a costruire il proprio.

È facile azzardare che il personaggio di questo Meeting 2020 sarà Mikel Azurmendi, scrittore e antropologo basco al momento sconosciuto a larga parte del pubblico italiano. Azurmendi, già docente alla Sorbona di Parsi e all’università dei Paesi Baschi, è stato anche un fondatore dell’Eta, da cui poi si è pienamente dissociato. L’avvicinamento fortuito, così lo chiama lui, alla comunità spagnola di Cl lo ha portato a compiere un’indagine approfondita su questo “vicinato” di cui ignorava l’esistenza. Non un’indagine accademica, ma vitale, andando a incontrare le comunità di Cl durante le vacanze, gli incontri, visitando le loro opere. Ne è uscito un poderoso volume, L’abbraccio, Verso una cultura dell’incontro, che Rizzoli proprio in questi giorni ha mandato in libreria. Azurmendi sarà al Meeting nella giornata inaugurale, alle 21, intervistato dal giornalista Fernando De Haro.

Il tema del Meeting 2020 è “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime”, una frase del filosofo ebreo Abraham Heschel. E a trattarlo sarà un intellettuale ebreo con cui il Meeting ha intrecciato negli anni una solida amicizia, il giurista Joseph Weiler. L’incontro è in programma il 19 agosto alle 19.

Proseguendo in questo itinerario culturale, un’altra data da mettere in agenda è il 20 agosto quando sarà al Meeting Julian Carron, il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione. Nei periodo del lockdown il suo e-book, Il risveglio dell’umano, è stato un testo che ha accompagnato molti a interrogarsi in profondità sulla pandemia e sulle conseguenze per la vita quotidiana. Il tema che gli è stato assegnato è in piena continuità: da dove nasce la speranza?

Nello stesso giorno, alle 17, si annuncia di grande interesse il confronto (Le sfide del vivere nell’epoca del nichilismo) fra lo psichiatra Eugenio Borgna e lo psicanalista, filosofo, Umberto Galimberti, che per la prima volta partecipa al raduno riminese. 

È una consuetudine del Meeting ospitare personalità del mondo ecclesiale per fare il punto sul cammino della comunità cristiana. Quest’anno, nella giornata conclusiva domenica 23 agosto, ci sarà il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani, che parlerà su “La dinamica del dono. Una nuova stagione per la Chiesa”.

La formula online consente anche l’organizzazione di serate con protagonisti che altrimenti sarebbe stato impossibile avere tutti insieme. Sabato 22 agosto, per esempio, l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta e Bernard Scholz, neo presidente del Meeting, dialogheranno a distanza con un gruppo di giornalisti internazionali (Indonesia, Francia, Argentina, Russia), fra cui David Brooks, editorialista del New York Times.

Molti incontri hanno come filo conduttore il tema della sostenibilità. Il 23 agosto, alle 15, ci sarà il premio Nobel per l’economia Muhammad Yunus, famoso per aver "inventato" il microcredito, che dialogherà con Andrea Simoncini e Mario Briggeri dell’Università di Firenze su Non torniamo al mondo di prima. Ricostruiamo insieme.

La politica è sempre stata di casa al Meeting e non poteva mancare a questa edizione dove lo scopo è offrire un contributo di riflessione alla ripartenza dell’Italia. L’incontro inaugurale, martedì 18 agosto alle 11, è con Mario Draghi, l’ex presidente della Bce, più volte tirato in ballo come possibile capo di governo nella caso di una crisi dell’attuale esecutivo. 

Ci saranno quasi tutti i presidenti delle regioni italiane: Ceriscioli, Musumeci, Fontana, a discutere di sanità, il 21 agosto alle 11; Bonaccini, Fedriga, Santelli, Toti e Zaia, il 22 agosto alle 11, per riflettere sul non ancora risolto rapporto fra autonomia regionale e Stato centrale.

L’evento clou per chi si interessa di politica è comunque il 21 agosto con l’incontro (Il Parlamento serve ancora?) promosso dall’intergruppo per la sussidiarietà. Molti i debuttanti di prestigio. In una prima sessione si confronteranno i ministri Luigi di Maio e Roberto Speranza. È la prima volta che un grillino torna al Meeting dopo l’infelice partecipazione del deputato Fantinati nel 2015. Nella seconda sessione troviamo tutti i leader del centro destra, Antonio Tajani, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, insieme a Maria Elena Boschi, di Italia Viva, e il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Del Rio. 

Elemento fondamentale di ogni edizione del Meeting sono da sempre le mostre, che anche quest’anno saranno proposte in parte dal vivo, in parte online. Formula mista per la mostra ”Vivere il reale” a cui ha lavorato un centinaio di studenti universitari italiani e stranieri. Anche l’esposizione “Bethlehem Reborn. Le meraviglie della Natività” sarà visitabile fisicamente al Palacongressi e potrà essere maggiormente esplorata online. È dedicata alla Basilica della Natività di Betlemme, riemersa in tutto il suo splendore dove una decina d’anni di accurati restauri. Fortemente voluta e sostenuta dall’Ambasciata dello Stato della Palestina presso la Santa Sede, la mostra dopo Rimini girerà in altre città, per approdare infine a Parigi. 

Non mancherà un omaggio a Federico Fellini nel centenario della nascita. Venerdì 21 agosto Giuseppe Tornatore, Sergio Rubini, Nicola Piovani, Matteo Garrone, Liana Orfei, Pupi Avati, Emir Kusturica, Carlo Verdone saranno alcuni dei protagonisti della serata (L’artista e l’amico Federico Fellini) condotta da Francesca Fabbri Fellini e realizzata in collaborazione con Cineteca e Comune di Rimini.

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