Mignani: Marcello e Spina si dimettano anche dal consiglio comunale

Martedì, 21 Luglio 2020

Nicola Marcello e Carlo Rufo Spina si dimettono anche da consiglieri comunali. Regisce così, un po’ alla grillina, il coordinatore provinciale di Forza Italia, Giulio Mignani alla notizia che i due esponenti hanno lasciato il partito. “Sarebbe auspicabile da parte loro, per correttezza nei confronti del Partito che ha loro consentito di ricoprire i loro ruoli, - scrive in una nota - che presentino le loro dimissioni dal Consiglio Comunale, per fare in modo che Forza Italia continui ad essere rappresentata come le elezioni del 2016 hanno sancito“.

“Spiace leggere – contionua - di recriminazioni contro Forza Italia, partito colpevole nel 2018 di non avere candidato Nicola Marcello alle politiche e spiace ulteriormente sapere che per gli ultimi due anni abbiamo tutti lavorato a favore di Nicola che covava risentimento e insofferenza per il nostro movimento e che addirittura da due mesi è tesserato di un altro partito.
Non entro nel merito delle scelte effettuate nel 2018 ma sicuramente si può affermare che abbiamo premiato Antonio Barboni, ora Senatore, che ha sempre militato in Forza Italia.
Resta però da considerare un aspetto tutt’altro che marginale: entrambi (e con particolare riferimento a Marcello), nonostante il buon numero di preferenze personali hanno necessitato dei voti di Forza Italia per essere eletti. Nessuno infatti, con le sole proprie forze, può garantire l’elezione e la conquista di un seggio”.

Mignani coglie l’occasione per dire la sua sul dibattito già aperto sulle candidature a sindaco per il 2021.

“Vedo soffiare, cinque anni dopo, i venti del 2016 con i partiti di centrodestra che sgomitano per imporre il proprio candidato a scapito quasi più degli alleati che degli avversari. Ho sentito e letto di nomi che poco possono dare alla Città di Rimini e sarebbero strumentali solo alla guerra di posizionamento tra partiti. Se si vuole vincere è necessario trovare un nome (e ce ne sono) che porti un valore aggiunto: meglio vincere con un candidato condiviso che perdere con il proprio”.