Samorani: a Santarcangelo Pronto Intervento per 24 ore e più assistenza sul territorio

Giovedì, 18 Giugno 2020

“Il problema non è semplicemente quello di riaprire il Pronto Intervento dell’Ospedale “Franchini”, ma avere una strategia territoriale in cui il PI svolga il suo ruolo coordinandosi con tutte le risorse sanitarie presenti o in itinere”.

Lo ha sostenuto il consigliere Domenico Samorani, di “Un bene in comune” nel consiglio comunale aperto di Santarcangelo dedicato alle questioni sanitarie.

“Oggi, nel tempo del Post-Covid, - ha aggiunto - dobbiamo forse cambiare rotta e chiederci quale sia il ruolo e la vocazione di questo Ospedale rispetto al territorio e, quindi, se non sia più ragionevole non solo aprire, ma potenziare il Pronto Intervento H24 per decomprimere il Pronto Soccorso di Rimini secondo il nuovo slogan uscito dalla pandemia: “curare i pazienti a casa loro”.

E, inoltre, se non valga la pena investire e approfittare di questi mesi per adeguare le strutture di accesso agli ospedali spesso obsolete e tali da rendere impossibile la separazione dei percorsi di cura già all’ingresso. Le tensostrutture esterne, dove effettuare triage e diagnostica di base per i casi sospetti, potrebbero diventare una soluzione da preparare per l’autunno, in attesa degli indispensabili adeguamenti strutturali in molti ospedali”.

L’ultima parte dell’intervento è stata dedicata alla medicina del territorio.

“Ora che si registra una flessione dei ricoveri, è emerso, con maggior evidenza, quanto sia già chiara, nella cura dei pazienti cronici, la necessità di una stretta cooperazione tra rete ospedaliera, MMG e risorse sanitarie territoriali. Di qui può nascere una nuova sanità che, solo per convenzione organizzativa, denominiamo territoriale, ma che, in realtà, è unica, in quanto unico è il paziente che richiede cure e assistenza coordinate sia al domicilio sia nella fase di ricovero.Occorre creare nuove articolazioni sanitarie che si proiettino nel territorio e che lavorino in sinergia con quelle esistenti. Tutte queste dovranno concorrere alla realizzazione della programmazione regionale attraverso l’erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie in sinergia con i soggetti accreditati e contrattualizzati pubblici e privati.Territorio significa anche attività domiciliari, servizi di salute mentale e per la disabilità, comunità, residenze socio-sanitarie: reti forti, che devono continuare a operare con la presenza “fisica” del personale di cura”.