Spiagge e covid, Bertozzi in difesa delle spiagge libere

Martedì, 26 Maggio 2020

(Rimini) “La crisi delle nostre imprese, incluse quelle balneari, non può certo trasformarsi in un pretesto per mettere in discussione un diritto inalienabile come quello di usufruire di spiagge libere, patrimonio pubblico da tutelare e valorizzare in un'ottica, semmai, di ampliamento e non di diminuzione. Considerando che nella nostra provincia risultano già largamente inferiori a quella che dovrebbe essere per legge la quota ragionale (20%)”. E’ il succo dell’interrogazione che il consigliere comunale Simone Bertozzi presenterà oggi.

“Sono diverse le Regioni italiane che, in questi ultimi giorni, hanno dibattuto sull'opportunità di dare in concessione ai privati alcune porzioni dell'arenile o, in altri casi, arrivando a proporre il pagamento simbolico di un pedaggio. Possibilità che, per fortuna, sembra che sia stata scartata dalla nostra Regione”, ricorda Bertozzi. “Di sicuro quest'estate i Comuni, a cui è demandato il compito di gestire queste porzioni di arenile, avranno il compito mai così arduo di renderle fruibili e sicure, evitando assembramenti e garantendo una costante sanificazione. Visto quindi che anche il dibattito pubblico, e il conseguente spazio sui media, risulta sempre più sbilanciato sulla gestione delle spiagge in concessione, chiedo all'amministrazione di non abbassare l'attenzione su un tema a mio avviso fondamentale”.

Ordinanze in ritardo. “Chiedo altresì, visti i ritardi delle ordinanze balneari, quali siano a oggi le tempistiche per attrezzare, anche a livello di segnaletica, le spiagge libere. E quali saranno gli strumenti di monitoraggio e prenotazione messi in campo dall'amministrazione per la tutela della sicurezza dei bagnanti. Il nostro territorio vive turismo, vero, ma è necessario dare tutte le risposte anche ai tanti riminesi abituati ad usufruire della spiaggia libera”. Del resto, “la nuova stagione turistica, inaugurata solo ufficialmente (ma non nella pratica) sabato scorso con l'apertura anticipata dei primi stabilimenti balneari, rischia di essere – senza timore di confronto – la più complicata della sua lunga storia, da quando nel 1843 i Conti Baldini dettero vita al primo stabilimento. Se nel 1989, annus horribilis delle mucillagini, l'industria turistica si era dovuta aggrappare al mondo della notte, anticipando un cambiamento già in atto nei costumi degli italiani, oggi questa nuova crisi globale sembra colpire il nostro turismo in tutta la sua filiera”.