Gnassi al consiglio comunale: “Fare sacrifici ha salvato centinaia di persone”

Venerdì, 10 Aprile 2020

 

“Ogni generazione ha la sua guerra da combattere. Questa, cominciata in Emilia Romagna e a Rimini circa 40 giorni fa, è la guerra della nostra generazione”.
“Grazie per la vostra presenza a questa seduta del Consiglio comunale che, per la prima volta nella storia bimillenaria di Rimini, avviene con modalità virtuali”.

“Se ci pensate è un po’ il simbolo delle due facce della battaglia contro il coronavirus: da una parte il doloroso distanziamento sociale, l’interruzione delle relazioni fisiche, ma dall’altra il desiderio incomprimibile delle persone di parlare, discutere, di presente e di futuro”.

“Per questo voglio ringraziare la Presidente Sara Donati e tutti voi consiglieri: esattamente in questo momento affermiamo, ognuno di noi e insieme, che la democrazia non è sospesa. Questo schermo diviso in tante finestre, con volti diversi, è uno spazio infinito di libertà e di dibattito. E proprio perché questo non è un luogo asettico governato da un software ma è pieno di pietas e di umanità voglio rivolgere un pensiero a chi non c’è più, alle famiglie, a chi è su un letto di ospedale. Comunque andrà, il tributo pagato da Rimini a questa guerra è altissimo. E, purtroppo, siamo ancora qui in trincea a combattere. Stringiamo i denti nel presente per essere pronti alla ripartenza”.

“Abbiamo fatto sacrifici enormi: in Regione solo Piacenza e Medicina hanno avuto, anzi scelto responsabilmente, misure particolarmente restrittive come quelle adottate a Rimini. Lo ha detto ieri anche il commissario straordinario Sergio Venturi: ci sono comunità come Rimini, Piacenza, Medicina che hanno preso misure sanitarie durissime, ma nella piena consapevolezza che quello era l’interesse delle loro comunità. Perché è stata interrotta la catena del contagio. Queste comunità hanno avuto la pazienza e la forza d’animo di resistere e questo sacrifico sta ripagando non solo quelle popolazioni perché gli altri territori a loro vicini dovrebbero ringraziare Piacenza, Rimini. Medicina”.

“Non ci voltiamo indietro, non ci rilassiamo ma d’altro canto i dati numerici confermano alcuni indispensabili segni di speranza.
"Abbiamo passato settimane dall’8 marzo, giorno in cui fu promulgato il provvedimento del Governo di misure a forte contenimento sociale in Lombardia e in 14 altre province tra le quali Rimini, in cui la media giorno dei nuovi contagi era in vertiginosa crescita: 40, 60, 80, 109 con incrementi statistici giornalieri compresi tra il 15 e il 20 per cento. La scorsa settimana la media quotidiana dei tamponi positivi sul territorio riminese si è fermata a 28 e nei primi giorni di questa settimana siamo a poco più di 10”.

“Questo è il frutto degli sforzi fatti dall’8 marzo, raddoppiati e resi ancora più stringenti quando il 19 marzo tutti i Comuni e la Prefettura hanno chiesto alla Regione e al Governo di adottare un’ordinanza ancora più restrittiva, la cosiddetta ‘Ordinanza Rimini’. L’abbiamo condivisa con le amministrazioni, le forze sociali e economiche, consapevoli tutti – e di questo da sindaco ringrazio mille volte – che la salute e la persona viene prima di ogni altra considerazione”.

“Dobbiamo ribaltare il concetto: proprio rispettare un’ordinanza così rigorosa ha l’esclusivo scopo di farci tornare alla vita libera di esprimersi. Il professor Ricciardi parlando dell’epidemia, dei contagi e dei decessi ha correlato questi, il loro numero maggiore o minore, proprio in relazione alle misure di contenimento sociale. In assenza di queste misure, secondo il professor Ricciardi, sicuramente i decessi sarebbero stati tre o quattro volte tanto. Nella nostra provincia, sinora, sono stati purtroppo un centinaio. Fare sacrifici, stare a casa, chiudere le attività produttive, le scelte che abbiamo preso qua, questo lavoro enorme e di un’intera comunità, la nostra riminese ha salvato centinaia di persone. Ha permesso alle strutture ospedaliere sin qui di reggere un urto enorme. Non è scontato che ciò sia automatico. Se i medici gli operatori sanitari gli infermieri sono al fronte, la nostra comunità ognuno di noi è la retrovia che li deve supportare”.

“Il mio intervento vuole essere prima di tutto una nota informativa, una fotografia di quanto fatto, quanto si sta facendo e quanto si farà, in ordine al contrasto alla pandemia del Covid-19”.

“Con la Prefettura, con gli altri 24 Comuni, con la Provincia abbiamo condiviso una direzione di marcia, di assoluta responsabilità. Questa è una bella lezione per i cinici che ci aspettavano al varco per dire: ognuno andrà per i fatti suoi. Nel momento forse più duro, quando intorno a metà marzo scaturiva un quadro in cui la zona sud della provincia aveva un rapporto contagi/popolazione molto più alto del Comune capoluogo la scelta è stata quella di agire assieme. Abbiamo stabilito una catena di comando nella comunicazione, coordinata dal Prefetto Alessandra Camporota che davvero voglio ringraziare per quanto sta facendo”.