Coronavirus, Gnassi: Parchi chiusi e controlli sul lungomare per contrastare i contagi

Giovedì, 12 Marzo 2020

(Rimini) Continua a crescere il contagio da coronavirus nella provincia di Rimini. I dati di oggi parlano di altre 67 persone risultate positive al virus, il numero totale, quindi, sfora quota 300, e arriva a 312. Sono due le persone decedute nell’ultima giornata, positive al coronavirus, 950 quelle in quarantena perché entrate in contatto con contagiati, secondo i dati confermati da Asl e Prefettura.

“Il coronavirus non è una colpa, può colpire chiunque: me, voi, le nostre famiglie. Non sappiamo quando, come, non sappiamo perché. Però può colpire e allora l’unica vera arma, quella che ci raccomandano medici e scienziati, è essere responsabili”, riafferma il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che ha messo online un nuovo video messaggio alla cittadinanza.

“Siamo responsabili: quello che possiamo evitare lo evitiamo, quello che dobbiamo fare per necessità lo facciamo. Rimini è forte, non lasciamo da soli i nostri medici. Non facciamo che si esauriscano i posti letto: prima ci stringiamo, prima siamo duri con noi stessi e prima ne usciremo”. E’ l’ennesimo appello del sindaco ai riminesi, molti dei quali sembra continuino a faticare nel rispetto delle restrizioni governative per contrastate i contagi da coronavirus.

Tant’è che il sindaco avvisa: “Faremo controlli agli accessi dei parchi e del lungomare”. Ieri, la polizia municipale “ha fermato, per esempio, delle persone che hanno detto: noi allo spritz non rinunciamo. Quelle persone devono sapere che mettono in pericolo non solo la loro vita e salute, ma anche quella degli altri. Dobbiamo stringere i denti per due, tre settimane, po torneremo alla vita di tutti i giorni, torneremo nei luoghi, nelle piazze”. Nel frattempo, però, “saremo molto rigidi e molto duri, perché vieteremo la possibilità di andare per qualche settimana qualche giorno nei parchi. Troppa gente si è riversata a fare le passeggiate. Certo, abbiamo bisogno di vita e di ossigeno, ma oggi anche la passeggiata può metterci a rischio perché non evita relazioni sociali e incontri. Per questo, insieme ad altri sindaci italiani abbiamo deciso di vietare, di controllare anche l’accesso ai parchi. E così come sul lungomare, dove naturalmente noi ci riversiamo per prendere una boccata d’aria: anche lì faremo controlli con protezione civile e forze dell’ordine”.

Basandosi sui numeri del picco dell’epidemia a Piacenza, la sanità locale sta predisponendo 100 posti letto di malattie infettive ogni 100mila abitanti, 10 posti letto in terapia intensiva, ha spiegato anche Gnassi. Per la Romagna servono quindi 110-120 posti in terapia intensiva, sottolinea Gnassi.

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