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Droghe leggere, i dubbi di Sanpa sull’emendamento in legge bilancio

Venerdì, 13 Dicembre 2019

(Rimini) Da San Patrignano spiegano di aver “appreso con stupore l’approvazione di un emendamento inserito nella manovra di bilancio che legittima la vendita e la trasformazione di qualsiasi parte della pianta di cannabis sativa, comprese le infiorescenze e le resine, che non devono contenere una percentuale superiore allo 0,5% di tetraidrocannabinolo (THC). L'emendamento che prevede l’introduzione di una imposta di fabbricazione per ogni punto percentuale di cannabidiolo contenuto nella biomassa, cambia completamente la volontà del legislatore che ha emanato la legge 242/2016 che intendeva promuovere la produzione della cannabis sativa ad uso industriale”.
L’emendamento “è infatti concepito per promuovere il consumo umano a scopo ricreativo, giocando sul basso contenuto di THC che comporta, a loro giudizio, l’annullamento o la diminuzione degli effetti droganti. E’ del tutto evidente che, anche alla luce del contenuto del comunicato stampa degli estensori dell’emendamento, si tratta di una manovra di apertura graduale e strisciante ad una campagna di promozione e legalizzazione della cannabis”, spiegano dalla comunità.

“Non possiamo nascondere il disappunto nel vedere utilizzata la manovra di bilancio, che dovrebbe prevedere unicamente interventi volti alla gestione economica e finanziaria del Paese, per legiferare su un ambito strettamente sociale e sanitario che dovrebbe seguire ben altro iter e che dovrebbe obbligare la politica ad un dibattito serio nei contenuti coinvolgendo tutte le commissioni e gli organismi scientifici interessati”.
“Non comprendiamo come si possa stabilire attraverso la manovra di bilancio che la canapa con un contenuto dello 0,5% di THC possa essere considerata innocua per la salute umana e quindi non considerabile come sostanza stupefacente. Una scelta che invece di aiutare le famiglie e i giovani, contribuirà ulteriormente all’abbassamento della percezione del rischio in particolar modo fra le fasce più deboli in un contesto sociale in cui la diffusione di droga è dilagante. Riteniamo sia il caso di occuparsi maggiormente dei programmi di prevenzione e cura, sostenendoli con finanziamenti e politiche adeguate e aggiornate costantemente secondo i continui mutamenti del fenomeno delle dipendenze, in particolare tra la popolazione giovanile”.