Caso meningite: profilassi per familiari e contatti stretti. La Asl: no allarme sanitario

Martedì, 29 Ottobre 2019

(Rimini) Ieri in ospedale a Rimini sono stati diagnosticati sintomi compatibili con una meningite ad una paziente di 25 anni. Gli esami di laboratorio, ancora in corso per individuare il ceppo, hanno comunque acclarato che si tratta di meningite da meningococco. “Il meningococco è un batterio che molto raramente, in individui che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, è causa di malattie importanti quali la meningite o la setticemia. Casi isolati di meningite rientrano nella assoluta normalità epidemiologica della meningite nel nostro paese. L'infezione si trasmette attraverso le goccioline di saliva a seguito di contatti interpersonali ravvicinati e prolungati e il tempo di incubazione della malattia è di norma di 3-4 giorni”, spiegano dalla Asl.
Per interrompere la circolazione del meningococco ed impedire la comparsa di ulteriori casi di malattia, “è necessario che i familiari e le persone che hanno avuto contatti stretti con l'ammalato nei giorni precedenti la comparsa dei sintomi vengano sottoposti ad una profilassi antibiotica per via orale con lo scopo di "bonificare" eventuali portatori del germe. La chemioprofilassi non è ritenuta utile per chi ha avuto solamente contatti occasionali e di breve durata con la persona malata”, precisano dalla Asl.
Il dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl, seguendo gli appositi consolidati protocolli, “ha contattato le persone che recentemente hanno avuto contatti con la paziente, alle quali è stata somministrata la terapia preventiva del caso. La paziente resta al momento ricoverata e le sue condizioni sono serie e stabili. Va ben precisato che la situazione, costantemente monitorata, non prefigura allarme sanitario”. Ogni anno sul territorio provinciale di Rimini si verificano circa venti casi di meningite di cui circa dieci da meningococco.