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Frisoni su Gnassi: "Predica sussidiarietà in un partito statalista"

Giovedì, 19 Settembre 2019

Davide Frisoni, consigliere comunale di Patto Civico, sostiene che Matteo Renzi ha fatto bene ad uscire dal Pd e si mostra interessato al dialogo fra i vari pezzi centristi (Calenda, Toti, Carfagna) in cerca d’autore. "Le personalità sono sicuramente particolari. Ma questo non rende impossibile un dialogo. Siamo stanchi di polemiche e di usare solo la pancia anziché testa e cuore. Sarà importante capire il come e il perché mettersi insieme. Sarò anche un sognatore ma a me interessa approfondire e se posso, dare una mano".

Ma Frisoni interviene soprattutto sulla recente dichiarazione del sindaco Andrea Gnassi, contrario all’uscita di Renzi. Ecco il suo ragionamento:

"Credo che alla famigerata domanda “quale deve essere la natura e la vocazione del nostro Partito Democratico?” ci sia già la risposta che evidentemente sfugge da chi vive all’interno di quel partito.

Un PD che si propone essere democratico (così è scritto nel nome), inclusivo (basta che ti allinei), anti populista (coi 5 stelle??), un po’ cattolico e magari un po’ più anti cattolico (fine vita, unioni civili, caso Bibbiano), senza personalismi (come scusa?) ecc…

Un PD che non segue un ideale ma una strategia, che non è proprio la stessa cosa. Secondo voi come si devono sentire quelli che partecipano a un partito che dice tutto e il contrario di tutto? Certi o incerti ? Convinti o confusi?

E’ facile che ci si senta più incerti e confusi.

Poi, il colpo di scena nel quale il nostro Andrea è maestro, “qual è la risposta di un moderno centrosinistra e del PD? Posto giustamente il tema della ridistribuzione della ricchezza, ad esempio, ci si affida a una logica (anch’essa demagogica) completamente assistenzialista e statalista? O, in un progetto di crescita che vede sussidiarietà attiva tra Stato, privati, comunità e enti locali, magari con un nuovo patto federalista e solidale per il Paese?”.

1- Assistenzialista e statalista tipicamente di sinistra che fa il verso a questo governo.

2- Sussidiarietà attiva tra Stato, privati , comunità e enti locali, con patto federalista e solidale per il Paese, che sembra uscito da una campagna elettorale berlusconiana.

Dicotomia o trasversalismo di chi vuole a tutti i costi attrarre voti da sinistra a destra?

“Bona a seconda!” citando un comico caro alla sinistra.

Ma sono due fatti, due concetti che sono decisamente opposti e credo inconciliabili in un solo partito.

Questa è la confusione necessaria al PD per mantenere un blocco di potere che normalmente fagocita e poi espelle chi non si allinea.

In questo senso credo che Renzi dopo aver guidato questo partito e averlo portato al 40%, con alcuni spunti centristi e liberali citati nell’intervista da Gnassi (prima grande renziano e ora grande zingarettiano), tradito dal “blokko sovietiko” interno, è poi caduto in disgrazia (?). 

Ma è un fiorentino e questo non bisogna mai dimenticarlo".