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Sanità a confronto, Lombardi (Pdl) e le criticità del modello emiliano

Venerdì, 26 Ottobre 2012

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Sanità a confronto, Lombardi (Pdl) parla delle criticità del modello emiliano


Sanità a confronto, Emilia e Lombardia. Se ne parlerà questa sera a Rimini alle 21 al centro congressi Sgr, nell'incontro promosso dal Pdl, con Mario Melazzi, assessore alla Sanità della Lombardia, Pierangelo Delcorso, Fabrizio Miserocchi, Sergio Pizzolante e Marco Lombardi, del quale pubblichiamo l’anticipazione dell’intervento.


Il modello emiliano è per definizione un modello pubblicocentrico che gestisce in maniera rigida la rete sanitaria regionale.
Questo modello compete in termini di efficienza con quello lombardo, ma non in termini di ampiezza di mercato e di produzione di pil legato alla sanità. Dato per scontato il buon servizio offerto, non trasforma il settore sanitario in un volano delle politiche di sviluppo e dell’innovazione.


L’ideologia di sinistra ispiratrice di questo modello, considera anche in questo campo il cittadino incapace di scelte autonome e quindi tende ad offrigli un servizio pubblico con pochi spazi di scelta.
Tutto ciò produce alcune criticità.


Un rapporto ‘indotto’ tra pubblico e privato per cui è il pubblico che decide dove, se ed in che misura il privato posso offrire prestazioni e servizi sanitari.
Una politicizzazione degli incarichi dirigenziali, in quanto il peso della politica che vuole dare un taglio ideologico alla gestione del servizio sanitario regionale non può conciliarsi con il merito ma solo con l’‘appartenenza’ del dirigente scelto.
La sanità emiliano-romagnola, ha poi dimostrato di prestare più attenzione ai tagli che non ala riduzione degli sprechi spesso indotti da una logica più politica che di mercato sanitario.


Due ultime considerazioni tecniche.
Il bilancio della sanità in Emilia Romagna è in pareggio, ma ogni anno la Regione impegna risorse proprie per 15/200 milioni per prestazioni aggiuntive che definisce ‘extra lea’ (cioè un di più oltre i livelli essenziali di assistenza). Da un mio approfondito esame su queste spese, oltre ad alcune meritevoli iniziative, sono emerse anche molte stranezze. In alcuni casi con questi fondi si coprono disavanzi delle Asl, in altri casi si pagano prestazioni a ricoveri a cittadini stranieri e in altri si finanziano programmi di informatizzazione che dovrebbero stare dentro il costo ordinario del servizio sanitario regionale.
Intercet ER è uno strumento della Regione per gestire le gare per gli acquisti di prodotti e servizi, però solo il 34 per cento degli acquisti delle Asl passa tramite Intercent ER e se consideriamo che la sanità assorbe il 60 per cento del bilancio regionale non si comprende perché tale strumento non venga maggiormente usato con conseguenti risparmi per centinai di milioni di euro.

Ultima modifica il Venerdì, 26 Ottobre 2012 12:00

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