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Imposta di soggiorno, incasso cresce del 35% (da quest’anno paga anche Airbnb)

Lunedì, 22 Luglio 2019

(Rimini) E' di questi giorni il riscontro dei primi risultati in termini di Tari ed Imposta di Soggiorno (IDS), dopo l'avvio dell'azione di contrasto all'evasione, integrata con gli altri enti preposti ai controlli di regolarità amministrativa come Ispettorato del Lavoro, Asl, Guardia di Finanza, Polizia locale. In occasione della prima scadenza Tari del 31 maggio scorso, sono stati 580.000 (+ 1,78%) gli euro incassati in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, nonostante il ritocco al ribasso delle tariffe applicate.
Anche con riferimento agli incassi dell'Imposta di soggiorno relativi ai primi 2 trimestri i dati del gettito dimostrano un netto incremento, di oltre il 35% rispetto al 2018, nonché un aumento del numero delle strutture – 50 - che hanno eseguito il riversamento rispettando le scadenze. Lo stesso portale telematico di Airbnb ha riversato, per il 2° trimestre 2019, un importo di euro 38.800, doppio rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno quando dal 1° aprile entrò in vigore la convenzione.

Una crescita del gettito dovuta ad una serie d'azioni tra cui quella legata all'innovazione tecnologica operata dagli uffici del Comune di Rimini che ha messo a disposizione degli operatori un nuovo software per la gestione dell'imposta di soggiorno. Un apporto tecnologico che se da una parte facilita la gestione della riscossione dell'imposta dall'altra consente agli uffici un controllo in tempo reale di tutte le informazioni inserite dagli albergatori ai fini della dichiarazione fornendo un'assistenza puntuale ai gestori, sia allo sportello che telefonicamente, risultata molto gradita.
Aggiornato a quest'oggi l'incasso dell'imposta di soggiorno 2019 è di 3.537.889 euro, e cresce di oltre il 28% rispetto al 2018 quando nei primi due trimestri l'incasso raggiungeva i 2.581.000. Cresce anche il numero della platea dei gestori che nel secondo trimestre 2019 arriva a 1180 con un versamento medio di 3.040 euro contro i 1133 versamenti del pari periodo 2018 che registrava un versamento medio di 2.278 euro.