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Emergenza caldo: allerta per 26mila ultra 75enni

Lunedì, 24 Giugno 2019

(Rimini) Anche se l'estate è appena iniziata, il Comune di Rimini e l'Ausl Romagna hanno già attivato il piano per il contrasto delle ondate di calore, anche in previsioni dei picchi di calore previsti probabilmente già da i prossimi giorni. Un piano attivo su tutto il territorio romagnolo che, ormai da vari anni, viene realizzato a cura dei Distretti dell'Ausl in stretto raccordo con gli Enti locali, i Medici di Medicina Generale, le associazioni di volontariato e le organizzazioni no profit (tra cui la Protezione Civile, la Caritas, e altre presenti nei vari territori), per rendere gli interventi sinergici e quindi più efficaci.
Ad essere monitorati, in particolare, saranno gli anziani sopra i settantacinque anni di età che, nel territorio riminese, sono esattamente 26 mila e 652. È questo il target di riferimento, tra cui vengono individuati i casi più a rischio a cui vengono effettuate le telefonate, rientranti nella cosiddetta "mappa delle fragilità", realizzata ad inizio anni 2000 e puntualmente aggiornata ogni anno.
Nello specifico del distretto di Rimini nord (che comprende il Comune di Rimini, Bellaria - Igea marina, Santarcangelo di Romagna e tutta la Valmarecchia), dal 2007 (quando è stato formato il nucleo fragilità) ad oggi sono state circa 30 mila le telefonate nelle case di anziani considerati più in difficoltà.
Per ogni territorio sono state inoltre costruite mappe dell'emergenza, aggiornate grazie alla collaborazione con le Istituzioni e in particolare coi Medici di Famiglia, degli utenti fragili, in particolare le fasce di persone molto anziane, che vivono sole o con reti parentali e – o di vicinato assenti o molto deboli, e quindi maggiormente a rischio. Qualora gli operatori riscontrino situazioni in cui si renda necessario un intervento di natura sanitaria o sociale, attivano il soggetto titolato a risolvere la criticità (Protezione Civile, Ospedali, Assistenza Domiciliare, Enti Locali, Volontariato...), sempre nell'ottica della collaborazione in rete tra tutti i soggetti che partecipano al piano.
Rientra in questa collaborazione anche la possibilità di ospitare anziani per periodi limitati all'emergenza climatica, in strutture residenziali per anziani o parrocchie, in ambienti climatizzati, protetti ed assistiti da personale infermieristico e sanitario.