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Nel Documento per la Borsa quante notizie su IEG! Anche la paga di Cagnoni

Martedì, 18 Giugno 2019

È la fotografia di IEG piena di particolari, alla vigilia della quotazione in Borsa. È un malloppo di circa 400 pagine chiamato Documento di Registrazione. Lo si potrebbe chiamare: tutto ciò che vorreste sapere sulla società che gestisce la Fiera di Rimini. Un obbligo di trasparenza imposto dalle norme sulla quotazione in Borsa, pubblicato sul sito di IEG, a beneficio degli investitori che vogliono conoscere lo stato di salute della società.

Grandi risultati nel primo trimestre 2019

C’è veramente tutto: dalla storia alla situazione economica e finanziaria, dalle partecipazioni e acquisizioni societarie a curiosità come i compensi degli amministratori. Non mancano nemmeno le ultime notizie: si apprende così che il Gruppo IEG ha chiuso il primo trimestre 2019 con ricavi pari a Euro 67,26 milioni di euro, in aumento del 26,7% rispetto al corrispondente periodo del 2018. In crescita anche la redditività operativa, con l’EBITDA che si attesta a 24,3 milioni, con un incremento del 30,4% rispetto al primo trimestre 2018.

Da cosa dipende tanto favorevole vento in poppa? Il Documento spiega che si tratta dello sviluppo della linea business servizi correlati, cioè non la vendita degli spazi fieristici ma i servizi di allestimento o la ristorazione. Nel 2018, ad esempio, IEG ha acquisito la maggioranza di Pro.Stand, storica azienda riminese del settore.

Il Gruppo risulta oggi formato, oltre che da IEG, da Summertrade, ProStand, Prime Servizi, Prostand Exhibition Service, Italian Exhibition Group Usa, FB International (Usa). Queste società sino controllate direttamente, ma IEG detiene anche partecipazioni più o meno cospicue anche in altre 14 società.

In corsa per gestire la DMC di Rimini

L’ultima nata è recente: in data 26 febbraio 2019 è stata costituita Destination Services, che si occuperà di promozione ed organizzazione di servizi turistici. Il capitale sociale è al 50 per cento di IEG, per l’altro 50 di Promozione Alberghiera. La società ha anche partecipato al bando emesso per individuare il soggetto gestore della DMC del Comune di Rimini grazie al fatto che il “dialogo competitivo”, originariamente in scadenza a fine gennaio, è stato poi prorogato al 15 marzo.

Un altro evento recente di una società controllata riguarda Summertrade che dal 2 maggio 2019 si occupa dei servizi di ristorazione del centro congressi di Riva del Garda.

Stando alla documentazione fornita, procede bene non solo l’attività fieristica ma anche quella congressuale. Le fiere organizzate sono 50, di cui 40 direttamente e 10 ospitate, mentre gli eventi congressuali nel 2018 sono stati 181. In particolare il Palacongressi di Rimini è stato utilizzato per 244 giorni e per 101 eventi Congressuali, con un indice di contemporaneità degli eventi pari al 36,10%.

Indebitamento in crescita

Abbiamo visto che crescono fatturato e guadagni ma cresce anche l’indebitamento. Nel 2018 la Posizione Finanziaria Netta è stata di 70,7 milioni contro i 52,9 del 2017 e i 42 del 2016. Il peggioramento di 17,8 milioni rispetto ai 2017 è dovuto, secondo il Documento, a due fattori: gli investimenti in immobilizzazioni materiali inerenti al completamento dell’ultima fase di ampliamento del Quartiere Fieristico di Rimini; la valorizzazione delle opzioni di vendita delle quote partecipative concesse in favore degli azionisti di minoranza di FB International e Pro.Stand ); questi due fattori fortunatamente sono stati compensati da maggiori incassi di saldi e acconti sulle manifestazioni.

Anche il costo del personale (368 dipendenti) è aumentato del 20 per cento rispetto al 2017.

Approvato l’ampliamento di Rimini, stop a Vicenza

Riguardo al futuro, si apprende che in data 11 aprile 2019 il consiglio d’amministrazione ha deciso di procedere all’ampliamento del quartiere fieristico di Rimini per un importo massimo di 46,6 milioni e al potenziamento dei parcheggi per altri 14,6 milioni. Il Documento precisa che ancora non sono certi i costi complessivi dell’intervento, in quanto l’importo potrà essere determinato solo dopo l’aggiudicazione dei lavori. Inoltre, l’’efficacia della decisione è subordinata all’ottenimento di linee di finanziamento attualmente in corso di negoziazione". Avranno forse qualcosa da mugugnare i “cugini” di Vicenza perché per quel quartiere fieristico, che pure doveva essere ampliato, si realizzeranno solo interventi che “massimizzino e rendano più efficiente la funzionalità e fruibilità degli spazi, differendo a successive analisi eventuali interventi di riqualificazione dell’intero complesso”.

Lo stipendio di Cagnoni

E veniamo al consiglio d’amministrazione, entrato in carica nell’aprile 2018, dove accanto ai consiglieri di nuova nomina, compaiono i due veterani: Lorenzo Cagnoni, dal 1995, e Maurizio Ermeti, dal 1997. Oltre alle competenze di consiglio, presidente e amministratore delegato, vengono indicati anche i compensi. Per un consigliere di amministrazione c’è dal 2018 il compenso forfettario di 10 mila euro l’anno. Lo stipendio del presidente Cagnoni e dell’amministratore delegato Ravanelli è composto da più voci: 10 mila come consigliere, 75 mila per le deleghe conferite, 40 mila variabili per obiettivi di breve periodo, 100 mila variabili obiettivi di medio-lungo periodo relativi al triennio 2018-2020. Quindi quanto guadagna in un anno? È indicata la somma del 2018: 159 mila euro, comprensivi dello stipendio dell’anno e della parte variabile del 2017, incassata nel 2018. Ravanelli, entrato in carica ad aprile, ha invece ottenuto 57 mila euro. In totale la spesa del consiglio d’amministrazione è di 430 mila euro l’anno; non sono previsti fringe benefits, se non l’assegnazione di auto aziendale ad uso promiscuo per gli amministratori esecutivi.

Dopo la quotazione in Borsa sarà applicata una “politica di remunerazione” per i dirigenti con lo scopo di “attrarre, trattenere e motivare un management dotato di adeguate qualità professionali”. Gli stipendi, oltre al fisso contrattuale, hanno incentivi per il raggiungimento di determinati obiettivi di sviluppo.

I contenziosi aperti

In questa completa carta di identità di IEG non sono nascosti i contenziosi in atto, a partire dal processo Aeradria in cui è imputato Cagnoni. Ma con il fallimento Aeradria è in lite la società in quanto tale perché il curatore fallimentare ha chiesto un risarcimento danni. IEG scrive che a tal proposito non è stata accantonata alcuna somma perché si ritiene remota la possibilità di perdere la causa. C’è stato un contenzioso fiscale con il Comune di Rimini per il pagamento dell’Imu sui capannoni. La Fiera riteneva di non doverla pagare ed aveva anche vinto in primo grado. Ma poi è intervenuta una sentenza della Cassazione e dal 2015 la paga regolarmente ed ha anche saldato le quote pregresse.

Nel Documento si parla anche dell’esposto di un consigliere comunale all’Autorità per la concorrenza e all’Autorità anti-corruzione, nel quale IEG è accusata di intese restrittive della concorrenza (allestimenti fieristici) e di non applicazione del codice del codice dei contratti pubblici. IEG e le due aziende controllate Pes e Pro.Stand hanno fornito la documentazione e le spiegazioni richieste e sono in attesa di sviluppi.

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