Provincia, presidente Santi risponde a sindaci critici su bilancio

Mercoledì, 13 Marzo 2019

(Rimini) Nei giorni scorsi i sindaci di Riccione Renata Tosi, Montefiore Vallì Cipriani, e Cattolica Mariano Gennari, hanno posto alcune critiche al bilancio della provincia presentato nelle scorse settimane dal presidente Riziero Santi. Il presidente parlava di nuove possibilità di investimento, dopo anni di difficoltà per l’ente. I tre sindaci dissentivano sui toni ottimisti di Santi, che oggi invia alle redazioni una sua risposta.

“Il Bilancio della Provincia è stato inviato in tempo a tutti i Comuni affinché ne prendessero visione e potessero fare le loro considerazioni e proposte. Molti Sindaci lo hanno fatto e hanno portato il loro contributo nel corso dell'Assemblea che ha preceduto l'approvazione in Consiglio provinciale. Tanti gli apprezzamenti, sia di metodo che di merito, per lo sforzo di mettere insieme ingenti risorse per scuole e strade e di dichiarare, in maniera trasparente, uno per uno, i criteri seguiti e tutti gli interventi in programma. I Sindaci Renata Tosi, Mariano Gennari e Wally Cipriani non hanno partecipato all'Assemblea ma hanno fatto pervenire le loro osservazioni per iscritto nei giorni precedenti. Osservazioni alle quali ho risposto io stesso dopo poche ore per iscritto (risposta che qui si allega) e anche attraverso incontri personali che ho avuto con la collega Tosi nel suo ufficio e con il collega Gennari in Provincia. Il confronto con costoro ha avuto evidentemente un esito ampiamente positivo perché delle diverse osservazioni ricevute in prima istanza alla fine è rimasta in campo solo quella relativa alla dismissione delle partecipate, peraltro concentrando l'attenzione unicamente su quelle del Trasporto Pubblico. Sono certo che i colleghi in questione, se avessero partecipato, come hanno fatto gli altri, all'Assemblea dei Sindaci che ha preceduto il Consiglio provinciale avrebbero potuto comprendere ancora meglio i contenuti del Bilancio 2019 e del Documento Unico di Programmazione e avrebbero così potuto chiarire le lacune e apprezzare il lavoro di programmazione svolto. Avrebbero potuto vedere anche come - in realtà - le dismissioni delle partecipate "non utili" sono già in corso, come indica la legge. Per quanto riguarda invece Pmr e Start Romagna si tratta di partecipate che operano nel settore strategico del Trasporto Pubblico Locale, che costituisce una delle funzioni in capo alle Province. Infatti sul trasporto pubblico sia la legge nazionale che la legge regionale attribuiscono a Comuni e Province la funzione di "pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale". Preciso anche che nel settore fieristico la Provincia di Rimini ha già razionalizzato le partecipazioni conferendo le azioni detenute in Italian Exhibition Group e Società del Palazzo dei Congressi in Rimini Congressi Srl. Anche il mantenimento delle partecipazioni nelle società Caar e Romagna Acque è motivato dalla funzione specifica attribuita dalla legge 56/2014 alle Province di "cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione di servizi in forma associata". Per quanto riguarda la raccomandazione di "una pianificazione che tenga conto della vulnerabilità sismica e statica degli edifici" direi che non fatico a farla mia. Un'attenta lettura dei documenti di bilancio avrebbe tuttavia fatto emergere il dato 21milioni e 600mila di investimenti programmati per le scuole di proprietà della Provincia, di cui oltre 12milioni nel 2019, quasi tutti per la sicurezza sismica. Svendere invece i "gioielli di famiglia" come mi si chiede di fare non sarebbe sufficiente nemmeno per garantire un intervento e avrebbe l'unico esito di impoverire l'Ente per sempre. Non è ciò che voglio. Non è ciò che vogliono la stragrande maggioranza dei Sindaci, del Consiglio provinciale e dei cittadini della nostra comunità provinciale. Per concludere, il mio profilo istituzionale è fuori discussione, invito i colleghi a garantire la massima attenzione e partecipazione alla gestione dell'Ente partecipando ai lavori degli organismi istituzionali. Le polemiche politiche non hanno respiro e non sono utili alla soluzione dei problemi."