Pen.sa. su Amazon a Santarcangelo: monitorare ambiente e condizioni di lavoro

Mercoledì, 20 Febbraio 2019

Pen.Sa (Pensare Santacangelo), l'associazione che pensa di costituirsi in lista civica alle prossime elezioni amministrative, intervine sulla vicenda dello stabilimento Amazon.

"Partiamo dal presupposto - scrive - che l’arrivo di una multinazionale sul nostro territorio non è quanto di meglio si possa desiderare, in primo luogo per la filosofia di massimizzazione del profitto a scapito di ambiente e lavoro che spesso queste aziende incarnano.

Detto questo, la notizia non può essere assolutamente banalizzata, se non altro per la quantità di tematiche di prima importanza che coinvolge: la pianificazione del territorio, la questione ambientale, opportunità e diritti del lavoro, l’impatto sul commercio locale.

Rispetto al primo tema, è da considerare il fatto che il nuovo stabilimento non rappresenta una nuova edificazione, bensì il completamento di una previsione già esistente, peraltro con una diminuzione di superfici e volumi.

Quanto alla dialettica pubblico-privato, la nuova rotatoria all’incrocio tra via Tosi e via Vecchia Emilia sarà più che mai necessaria visto il concomitante arrivo, appena annunciato, del gruppo Paesani nell’area del Bornaccino.

Solo il tempo dirà se questo intervento sarà sufficiente a far fronte all’aumento del traffico. Di certo però fanno sorridere le uscite di certi gruppi di opposizione, che confondono una mozione (atto di indirizzo da realizzare a spese del Comune) con un contributo di solidarietà a carico del privato.

Si poteva chiedere di più? Anche in questo caso bisogna considerare che in ambito urbanistico esistono degli standard legati all’entità dell’intervento: non si può certo chiedere di più a un privato solo perché fattura più di un altro. La questione ambientale è un aspetto che certo andrà monitorato, anche con l’ausilio di apposite strumentazioni se necessario".

"Detto questo, - conclude Pen.sa. - lanciare una raccolta firme un giorno sì e l’altro pure sa molto di propaganda elettorale.

Per quanto riguarda PenSa, il vero nervo scoperto in tutta la vicenda Amazon riguarda i diritti dei lavoratori: la multinazionale, infatti, è nota per le sue dure politiche nei confronti dei propri dipendenti, che sono scesi in piazza anche nel nostro Paese per chiedere maggiori tutele.

Ora, 50 nuovi posti di lavoro sono chiaramente un’ottima notizia per il territorio di Santarcangelo. Ma bisogna poi soffermarsi a monitorare la qualità del lavoro che si offre ai propri cittadini, senza che questo pregiudichi il senso dell’intera operazione.

Se emergeranno problematiche specifiche, relative al rispetto delle condizioni di lavoro e alla tutela dell’ambiente, PenSa le affronterà senza alcuna remora. Amazon, con la sua forza economica, può e deve garantire condizioni migliori a coloro che vi lavorano: condizioni che è sacrosanto pretendere con fermezza.

Allo stesso tempo, ci domandiamo se non sia altrettanto saggio evitare di agitare lo spettro della “rovina del commercio”, dal momento che la struttura in questione – come hanno già fatto notare altri, tra cui la stessa Confesercenti – non è altro che un magazzino di smistamento merci.

Che nulla ha a che vedere con supermercati, centri commerciali o concorrenza sleale al piccolo bottegaio o artigiano di paese: si possono tutelare le une e le altre esigenze senza scadere nella becera propaganda elettorale esibita in questi giorni da diverse formazioni politiche".