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Sinti: il Comune sgombera le aree dove hanno costruito le loro "case"

Mercoledì, 06 Febbraio 2019

Mentre lo sgombero di via Islanda è fermo al palo perché, come ha dichiarato l’assessore Gloria Lisi in consiglio comunale, la maggioranza non ha deciso di assumersi le proprie responsabilità, sono cominciati gli sgomberi dei Sinti da anni residenti a Rimini che avevano costruito la loro casetta mobile su terreni di loro proprietà, senza costi per le casse comunali. In sostanza sono microaree ante litteram, realizzate dai Sinti su consiglio dell’amministrazione comunale del tempo, che aveva loro suggerito di acquistare un terreno e di costruirvi la loro casetta provvisoria. Nel frattempo però sono cambiate le leggi e quei prefabbricati sono diventati abusi edilizi e il Comune ha deciso di eliminarli.

Già prima di Natale ci sono stati i primi sgomberi, il 28 febbraio ne è previsto un altro, che riguarda la famiglia di Gordon Zavatta. Entro quella data devono lasciare la loro proprietà, in caso contrario si procederà allo sgombero forzato.  I Zavatta sono giostrai storici di Rimini, presenti in città fin dagli anni Settanta, dove allestivano la loro giostra “muro della morte”. Nel terreno che avevano acquistato nella campagna di San Vito hanno realizzato le loro “casette” (come da foto) dove vivono cinque persone, fra cui un minore ed un’anziana invalida.

Gordon Zavatta ricorda che l’assessore Gloria Lisi, in un intervento televisivo su La7, aveva promesso di risolvere il problema, ma al momento ci sono solo le ordinanze di sgombero. Zavatta annuncia che nei prossimii giorni i Sinti faranno anche una manifestazione.

Nelle settimane scorse il consigliere Mario Erbetta, di Rinascita Civica, aveva presentato sul tema un'interrogazione. Nei giorni scorsi è arrivata la risposta dell'assessore Gloria Lisi dalla quale si evince che per il momento il Comune procede con gli sgmberi.

 

Questo il testo della risposta:

Come Lei sa questa Amministrazione si sta avvalendo della LR 11 del 2015 a seguito dell'esplosione di
una criticità presente da molto nel nostro Comune e che il sopraluogo congiunto di F.F.O.O. e AUSL in via
Islanda ha fatto sì che si dovesse affrontare e risolvere in tempi compatibili.
Da qui il ricorso alla legge Regionale 11/2015. Come altrettanto noto nel momento in cui abbiamo
cominciato a ragionare sulla legge 11 per il Superamento di Via Islanda abbiamo analizzato anche il tema
delle microaree private di cui all’art. 3, comma 3, della L.R. n. 11 del 2015 riscontrandone le criticità e le
contraddizioni. Difatti la norma prevede che il Piano (insediamenti sia pubblici che privati) sia oggetto di
conferma quinquennale considerando le microaree una soluzione da superare in breve medio termine con
ritorno alle originarie destinazioni delle aree coinvolte. Sembrava infatti contradditorio che da una parte si
desse vita a insediamenti la cui legittimazione è da riconfermare periodicamente perché insistenti su aree
comunque destinate ad essere ripristinate, e dall’altra parte si andasse a sanare situazioni la cui rimessa in
pristino era in corso. Su questo presupposto poggia il profilo di specialità della disposizione sotto l’aspetto
edilizio-urbanistico. Specialità" che ne consente la coesistenza con le norme statali in materia.
Ad ogni modo, messa da parte questa contraddizione, si deve segnalare che anche dal punto di vista
più strettamente applicativo è stato necessario che la Regione fornisse indicazioni integrative. Solo di
recente è intervenuta con più pareri per dirimere dubbi interpretativi sui limiti di applicazione ingenerati dalla
delibera di Giunta regionale attuativa della legge. Ne consegue che, nel concreto, solo da qualche mese è
abbastanza chiaro il requisito per il riuso delle abitazioni realizzate abusivamente prima dell'entrata in vigore
della legge. Oggi, risolto il tema dal punto di vista delle procedure e del perimetro di applicazione della
norma può essere ripresa, sul fronte politico amministrativo, la valutazione della opportunità di ricorrere a
questa facoltà prevista dalla legge. Attenzione però a non generare illusioni distorcendo lo spirito
complessivo della norma. Le Microaree, nel disegno complessivo della strategia, servono a evitare il
degrado dei campi; ma l’obiettivo è l’integrazione con il superamento progressivo di quelle situazioni.
Certo non si immagina che serva qualche mese, altrimenti non si giustificano nemmeno i nostri
investimenti.
In conclusione, appare evidente che: dato lo stato della procedura per l’individuazione delle microaree
pubbliche necessarie al superamento di Via Islanda e considerata anche la sostanziale diversità del
procedimento tra le due fattispecie, il tema del riuso delle abitazioni acquisite al patrimonio comunale viene
ad essere un procedimento a se stante rispetto a quello collegato al superamento di via Islanda che per le
ragioni di urgenza su richiamate deve volgere al termine.
Gloria Lisi


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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