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Grazie anche a Crédit Agricole, Fondazione Carim in campo per la comunità locale

Mercoledì, 23 Gennaio 2019

Il ruolo della Fondazione Carim ai tempi di Crédit Agricole. Con il gruppo bancario che ha rilevato la Cassa di Risparmio l’istituto presieduto da Linda Gemmani ha instaurato un rapporto di collaborazione che per il biennio 2018-2019 vale 330 mila euro messi a disposizione del territorio. E, come vedremo, non sono le uniche risorse di cui la Fondazione dispone per continuare la storica missione di sostegno a iniziative culturali, sociali ed economiche.

Dei primi frutti dell’accorto fra Fondazione e Crédit Agricole si è parlato questa mattina in una conferenza stampa tenuta da Linda Gemmani e da Massino Tripuzzi, responsabile regionale della banca. Dei 330 mila euro ne sono già stati impegnati 175 mila per progetti avviati nel 2018 o in fase di completamento. Gli interventi riguardano quattro aree: arte e cultura, educazione e formazione, volontariato e solidarietà, sviluppo locale.

Nell’ambito dell’area arte e cultura sono stati finanziati un volume dell’Istituto Scienze Religiose sugli affreschi del Trecento Riminese nella chiesa di Sant’Agostino; il restauro e la conservazione di volumi antichi presenti nell’archivio della Confraternita di San Girolamo; il restauro e la riapertura della Grotta centrale di piazza Balacchi a Santarcangelo; la stagione teatrale ‘Oltremisura 2019’ promossa a Montescudo dall’Associazione Atto Scuro. Nell’area educazione e formazione sono stati finanziati una borsa di studio per alunni di famiglie non abbienti dell’Asilo Infantile A. Baldini, una storica istituzione di Rimini alla cui fondazione ha partecipato anche la Cassa di Risparmio, ed un doposcuola materno per i bambini di San Leo che abitano nel borgo storico.

Tre progetti nell’area della solidarietà: un percorso di formazione e assistenza per adozioni realizzato dall’associazione Famiglie per l’accoglienza; un Progetto di avviamento al basket per disabili della Valconca promosso dal Gruppo Pacassoni a San Giovanni in Marignano, l’acquisto di un importante strumento diagnostico (Ecoergometro) per la cardiologia dell’Ospedale Infermi. Ed infine, per l’area sviluppo locale, il sostegno al Piano Strategico di Rimini che proprio in queste settimane sta avviando la seconda fase della propria attività.

“Grazie alla positiva collaborazione avviata con Crédit Agricole – ha osservato Linda Gemmani – possiamo potenziare le tradizionali attività d’intervento sociale della Fondazione a favore dell’ambito locale. La Fondazione arricchisce così quella fruttuosa relazione con il territorio riminese che dura da 26 anni, che ha portato ad investire complessivamente oltre 100 milioni di euro a beneficio delle comunità locali e che ha prodotto nel tempo iniziative di notevole spessore sul fronte sia della spinta al recupero ed alla promozione di aspetti artistici e culturali, sia della sperimentazione di progetti di innovazione e di sviluppo, sia del sostegno al meritorio lavoro di soggetti sociali impegnati quotidianamente a rispondere ai molteplici bisogni espressi dalla realtà riminese”. Gemmani ha inoltre sottolineato che nell’erogazione dei fondi si è tenuto conto anche di una equa ripartizione territoriale, e delle esigenze di enti locali, istituti ecclesiastici e associazioni del volontariato.

Da parte sua Massimo Tripuzzi ha sottolineato che “Per Crédit Agricole Italia il territorio rappresenta la base dell’attività quotidiana. Siamo molto soddisfatti del proficuo accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, consapevoli delle importanti ricadute che avrà su tutta la provincia. D’altro canto l’esperienza di Eticarim ci insegna quanto il territorio sia particolarmente attento alla solidarietà sociale: ad oggi, grazie alla generosità dei cittadini, il portale di crowdfunding ha consentito a ben 15 organizzazioni non profit di raggiungere l’obiettivo di raccolta per la realizzazione di progetti solidali, a vantaggio della comunità.”

Ma nel 2019 l’orizzonte di impegno della Fondazione sarà più ampio. Ai 330 mila euro offerti da Crédit Agricole, si aggiungono gli oltre 200 mila euro di cui dispone autonomamente la Fondazione (assorbiti in larga parte dall’impegno per l’Università), 100 mila euro di residui e i 150 mila che riceverà dall’associazione regionale delle Fondazioni, che ha deciso di intervenire in favore delle proprie associate più deboli. Non sono le somme dei tempi d’oro, ma si tratta comunque di un gruzzoletto di circa 800 mila euro che potrà incidere in modo significativo a sostegno della comunità locale.

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