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Zaffagnini, Gnassi: uomo simbolo della storia politica

Lunedì, 21 Gennaio 2019

(Rimini) “Zeno – lo ricorda il sindaco Andrea Gnassi – è stato uno degli uomini simbolo della storia politico amministrativa della città in un periodo – quello tra gli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’80 - che ha segnato così fortemente il suo percorso di sviluppo fino a farne, consolidando la rotta intrapresa, la città di riferimento mondiale nel campo dello sviluppo turistico”.
Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ricorda l’ex sindaco Zaffagnini, venuto a mancare la scorsa notte. “Non è semplice per un Sindaco ricordare chi lo è già stato Sindaco. Lo è ancor maggiormente nei confronti di Zeno Zaffagnini su cui insieme a quelli politici si associano ricordi personali e domestici. Ricordi di un uomo la cui vita umana e politica ha attraversato la stagione del Novecento italiano fino al nuovo Millennio, in cui milioni di persone, famiglie, insieme a “quadri” politici, magari mandati apposta in un’altra città, hanno vissuto l’agire politico costruendo insieme una scuola, una casa del popolo, un campo da calcio, per poi andar a ricoprire, con spirito di servizio, un incarico politico e pubblico che contribuiva ad indirizzare alla democrazia stagioni dense e problematiche come quella degli anni ’60 e ’70”.

Dal 1978 al 1983, “come gli era piaciuto intitolare uno dei suoi ultimi lavori autobiografici”, Zeno Zaffagnini è stato “l’Ultimo Sindaco comunista di Rimini”, capace “di esprimere una cultura democratica e politica forgiata su un’idea preziosa: l’idea che una carica pubblica e un orientamento politico non dovessero mai essere argine o perimetro chiuso, ma al contrario un’opportunità volta ad aprire ponti e costruire relazioni, con tutti. Cito solo l’esperienza straordinaria e riminese del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli che lo ha visto, da sindaco e in anni difficili e di steccati ideologici, tra i fautori della sua nascita e del suo radicamento proprio qui, a Rimini”.
In questo senso “Zeno ha sempre avuto e praticato un’idea sempre aperta della politica alla ricerca di un riformismo solido e mai nostalgico, aperto a processi sociali e a evoluzioni politiche mai volte a denigrare, o a guardare con sospetto e dietrologia, le scelte di ciascuno, dentro o fuori ad un partito. Una lezione di stile che mi ha aiutato in questi anni di web iper veloce e pensieri come rasoiate anche coi i suoi puntuali e garbati consigli fatti di parole e qualche lettera scritta, in cui certo c’erano anche sottolineature di errori e critiche, ma che appunto erano, per il modo con cui venivano fatte (ecco l’altro grazie), una lezione. La lezione di chi conoscendo il carico di problemi che una responsabilità pubblica comporta ha sempre dato una mano a chi la stava svolgendo senza mai la ricerca di un protagonismo ostentato e senza mai fare sgambetti o colpi bassi, cosa di cui abbiamo anche sorriso insieme constatando la prassi normale e spesso opposta dei tempi di oggi”.

Zeno “era questo, protagonista tra i protagonisti della vita politica e civile della città, ma anche una figura presente e di riferimento appassionata e capace, quando ci incontravamo, di non farmi mancare le sue lucide analisi e il proprio pensiero”.
Un ultimo pensiero. “Non so poi se è così vero che quando succede “si spegne la luce e via…”, come hai detto a tuo figlio Mino, a Esperia e ai tuoi. Ci vedo un modo sbrigativo fintamente sbrigativo e perfino fintamente pragmatico; che è un atto di amore per proteggere chi si ama per non farli star male. E’ un pensiero per gli altri. Di questo è stata piena la tua vita. Una storia italiana di una persona che ha avuto sempre solidi i valori della famiglia, della comunità, del pensare che l’esercizio di una responsabilità politica e pubblica dovesse avere al centro sempre un pensiero, un servizio, un’azione “per gli altri”. Zeno ci mancherai. A Mino, a Esperia un affettuoso abbraccio personale e, a nome della Città, istituzionale. Un ringraziamento per tutto quanto per la nostra collettività ha voluto e saputo fare. Ciao Zeno. Quaggiù avrai chi ti ricorderà, lassù, o da qualche parte, ci sarà chi ti aspetta.”