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Parco del Mare? Per lungomare Spadazzi solo una pedonalizzazione. E i privati?

Mercoledì, 02 Gennaio 2019

Sul Parco del Mare risulta una evidente mancanza di sincronia fra progettazione e realizzazione dell’intervento pubblico e il corrispondente intervento dei privati, che pure nella vision dell’amministrazione comunale doveva rivestire un ruolo centrale del progetto. La considerazione emerge leggendo la delibera che la giunta ha approvato il 20 dicembre scorso e che ha per contenuto l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica del Tratto n.1 (lungomare Tintori) e del Tratto n.8 (Lungomare Spadazzi), un atto necessario per far rientrare l’opera nel piano delle opere pubbliche del 2019. L’anno appena cominciato costituisce un punto di svolta decisivo: a primavera – ha più volte rassicurato in consiglio comunale l’assessore Roberta Frisoni – partiranno i lavori di realizzazione. I tempi non sono un’optional: se i lavori non partono si perde il finanziamento di 2,8 milioni di finanziamenti europei ottenuti attraverso la Regione.

Leggendo la delibera si scoprono alcune cose che suscitano più di un interrogativo.

Si viene per esempio a sapere che il progetto oggetto della delibera riguarda, per quanto concerne il tratto n.8 Lungomare Spadazzi, “il completamento dell'opera pubblica finalizzata alla pedonalizzazione” del viale. Si capisce, o almeno così traspare dietro il linguaggio burocratico, che al termine dei lavori avremo unicamente un lungomare Spadazzi pedonalizzato. E l’intervento dei privati? Non pervenuti, probabilmente.

Si scopre poi che verrà completato anche il Tratto 1 Lungomare Tintori (perché completato? Cosa è già stato fatto?) “attraverso i diritti di superficie che i privati, intervenendo attraverso l’inserimento di diverse nuove funzioni sul lungomare, dovranno corrispondere all’Amministrazione”. Qui invece si capisce che ci sono privati pronti ad intervenire, ma non viene precisato quanti sono e, soprattutto, chi sono. Sappiamo invece che l’opera è finalizzata alla pedonalizzazione del Lungomare Tintori ed interessa l'area prossima agli edifici, che saranno realizzate dune ed aree verdi nella prima fascia dell’arenile, che ci saranno nuovi accessi ai vari stabilimenti balneari necessari a causa dell’innalzamento della quota del lungomare di circa 80 centimetri, a protezione dell’ingressione marina.

Procediamo con ordine. La delibera spiega che “l'Amministrazione Comunale, nella direzione di una maggior partecipazione dei cittadini e delle imprese, ha avviato processi di confronto pubblico-privati e a tal fine ha raccolto manifestazioni di interesse conformemente agli indirizzi generali delineati con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 72 del 05/08/2015. In esito a tale richiesta sono pervenute 155 proposte da parte di 367 proponenti, di cui 134 operatori di spiaggia, 111 albergatori e ristoratori, 14 privati cittadini e 97 operatori economici e di spiaggia accorpati e 11 altri soggetti”. Ancora una volta non viene detto nulla sul seguito che hanno avuto tali manifestazioni di interesse.

Bisogna proseguire nella lettura e si scoprono altri particolari. La giunta ci informa che siamo di fronte semplicemente a una “Rappresentazione schematica preliminare” contenente un primo assetto schematico territoriale per l’individuazione delle aree e dei luoghi di possibile trasformazione, che costituisce la base di negoziazione con i soggetti privati. Tradotto dal linguaggio burocratico, si intuisce che la negoziazione con i privati, se è in corso, è ancora in alto mare. Fino a oggi è stato steso l’ordine del giorno. La delibera poi aggiunge che alla conclusione della fase negoziale sarà invece redatto il “progetto urbanistico complessivo” composto dall’opera pubblica armonizzata con gli interventi dei privati sulle aree pubbliche da concedere in diritto di superficie. Bisogna però sapere che il progetto urbanistico complessivo, costituendo variante rispetto alle norme urbanistiche vigenti, avrà necessariamente tempi lunghi di adozione e di approvazione.

A che punto siamo dunque? Molto indietro, viene da pensare. Si legge nella delibera: “Per le successive fasi di progettazione, potrà essere redatto un progetto definitivo e un progetto esecutivo che dovrà rispettare le indicazioni del progetto di fattibilità tecnica economica”. E, stando al crono programma presente in delibera, saranno necessari 12 mesi per il progetto definitivo ed esecutivo, 8 mesi per il contratto d’appalto e la gara, 12 mesi per l’esecuzione dei lavori, 3 mesi per il collaudo.

In attesa di capire quando realmente vedremo qualcosa del Parco del Mare, la delibera ci informa che l’opera ricomprende anche un intervento a carattere sperimentale di ripristino di dune costiere nella spiaggia libera di fronte alla colonia Bolognese. Le dune saranno ricreate grazie alle “ganivelles”, un graticolato di paletti di castagno tenuti insieme da una serie di fili di ferro. Le ganivelles servono ad attutire la forza del vento che le attraversa e di conseguenza a favorire l’accumulo della sabbia.

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