06 10 2012 | Il sindaco Gnassi presenta in consiglio il suo piano per la riqualificazione di Rimini, Camporesi (M5S): Per ora ancora solo parole

Sabato, 06 Ottobre 2012

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Il sindaco Gnassi presenta in consiglio il suo piano per la riqualificazione di Rimini, Camporesi (M5S): Per ora ancora solo parole


L’annuncio è importante: esiste un’immagine della tante volte annunciata Rimini che verrà, un vero master plan dei progetti di riqualificazione della città, ovviamente a partire dall’anello verde. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ne ha parlato ieri in assemblea, “ma - commenta il capogruppo del Movimento 5 stelle, Luigi Camporesi - è stato solo un consiglio introduttivo e non abbiamo visto carta. Quando si parla di progettazione è necessario che ci siano dei documenti, anche digitali”.


Rispetto alla seduta proposta dal Pdl su Psc e Rue, Camporesi nota poi che “dal punto di vista politico il Pdl spinge per una promozione rapida degli strumenti urbanistici, che, invece a nostro giudizio prevedono troppi nuovi appartamenti”. E aggiunge, “in queste occasioni, caratterizzate da lotte intestine dentro al Pd, perché sul tema non sono tutti d’accordo, fa buon gioco la posizione del Cinque stelle contro il consumo del territorio. La nostra strada è questa e mesi fa quando il sindaco in consiglio ci ha detto quello che avrebbe fatto abbiamo votato a favore”.


Nel deserto urbanistico che è attualmente Rimini, prima del “rinascimento” annunciato per il 2013 dal capogruppo del Pd in consiglio comunale, Marco Agosta, c’è dunque una forza politica che siede tra i banchi dell’opposizione e che però gioca un ruolo fuori schema. Sulla questione del consumo del suolo “noi siamo un po’ una stampella per questa amministrazione perché la pensiamo uguale, siamo contro”, spiega sorridendo Camporesi che, tempo fa, aderendo all’iniziativa del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra ed il Paesaggio, ha interrogato il sindaco e l’assessore chiedendo se esista un censimento del patrimonio edilizio esistente, in relazione ad abitazioni e fabbricati produttivi vuoti, sfitti o non utilizzati e delle aree edificabili residue e nuove, e se, nel caso non esista, il comune intenda promuoverlo.