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IEG senza pace: si è dimesso Marzotto: La società: avanti verso la Borsa

Venerdì, 16 Novembre 2018

A pochi giorni dall’articolo de La Stampa contenente pesanti critiche alla gestione di IEG, la società delle fiere di Rimini e Vicenza, il vice presidente Matteo Marzotto, espressione del socio vicentino, si è dimesso dall’incarico. Il 13 novembre inoltre si era dimessa anche Claudia Perucca Orfei, responsabile dell’Organismo di vigilanza, anche lei vicentina.

Marzotto ha comunicato la sua decisione attraverso una lettera pubblicata oggi da Il Giornale di Vicenza. Secondo alcune fonti, Marzotto non avrebbe informato il sindaco della città veneta, Francesco Rucco, per conto del quale sedeva in consiglio d’amministrazione.

La lettera conferma che il matrimonio fra Rimini e Vicenza presenta, agli occhi dei vicentini, molte crepe. Vicenza lamenta di non contare abbastanza nella gestione di IEG, sulla stampa veneta a più riprese sono apparsi articoli contro l’eccessivo peso del socio di maggioranza nelle decisioni. Secondo Marzotto, Rimini non avrebbe il «rispetto istituzionale del socio di minoranza, troppo spesso mal tollerato a tenuto in disparte, anche in occasioni di importanti decisioni, come quella dell’assegnazione della progettazione per gli ampliamenti dei quartieri fieristici, portata in Cda dall’ad Ravanelli a cose ampiamente fatte e per mera informativa».

In questo c’è coincidenza di argomentazioni rispetto all’articolo pubblica l’11 novembre da La Stampa: il quotidiano torinese aveva infatti sostenuto che l’incarico al gruppo GMP era stata una iniziativa solitaria del presidente Lorenzo Cagnoni. L’amministratore delegato Ugo Ravanelli aveva replicato che la decisione era maturata attraverso approfondimenti tecnici, che l’incarico è stato conferito rispettando le deleghe attribuite a presidente e amministratore delegato, che il consiglio d’amministrazione è stato informato nel luglio scorso.

Nel proprio cahier de doleances Marzotto mette anche il licenziamento dell’ex direttore Corrado Facco “che ha evidentemente pagato dazio per la sua provenienza e, forse, addirittura per la sua estraneità al contesto riminese di cui gli organi di stampa stanno dando in questi giorni quello che appare un triste resoconto. Il nostro modo di vedere è opposto praticamente su tutto, tranne che sulla bontà della fusione delle due società fieristiche e della loro quotazione in Borsa».

I contrasti fra Marzotto e Cagnoni erano emersi anche nei mesi scorsi; poi, quando ad aprile è stato nominato il nuovo consiglio d’amministrazione, Marzotto è rimasto vice presidente; nell’ottobre scorso aveva annunciato le dimissioni, ma solo dopo la conclusione dell’iter di quotazione in Borsa. Evidentemente qualcosa lo ha indotto ad anticipare l’uscita di scena.

Nell’articolo pubblicato da La Stampa, altri argomenti di critica alla gestione di IEG riguardavano competenze dell’Organismo di vigilanza. Due giorni dopo la pubblicazione e dopo la replica di Ravanelli, il 13 novembre si è dimessa la responsabile Claudia Perucca Orfei. Le dimissioni sono state accettate dal consiglio d’amministrazione che al suo posto ha nominato Massimo Conti, presidente del collegio sindacale.

Molto stringata la reazione di IEG e dei due soci di riferimento, Rimini Congressi e Vicenza Holding.

Si ricorda che il consigliere Marzotto aveva già presentato le dimissioni in data 25 settembre 2018, con efficacia dalla data di inizio delle negoziazioni delle azioni in borsa, come da accordi fra Rimini Congressi e Vicenza Holding.

“IEG, congiuntamente con i propri azionisti Rimini Congressi e Vicenza Holding, prende atto di tale decisione e ringrazia Matteo Marzotto per l’operato svolto”. Nessuna risposta alle accuse lanciate attraverso la lettera pubblicata sul Giornale di Vicenza.

La nota così conclude: “Prosegue il percorso verso la quotazione di IEG che avverrà nei tempi previsti e comunque subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità.”


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