Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Pesante attacco de La Stampa a IEG. Le reazioni politiche

Domenica, 11 Novembre 2018

Commesse, fatture e parenti. L’allegra gestione delle Fiere. È il titolo con cui il quotidiano La Stampa ha pubblicato un articolo, che occupa tutta una pagina, su IEG, la società che gestisce le fiere di Rimini e Vicenza. L’articolo è un pesante attacco su molti fronti: la scelta dello studio di progettazione per i nuovi padiglioni di Rimini e di Vicenza; il fatto che la data di emissione delle fatture sia precedente a quella dell’ordine in uscita; la valutazione del personale affidata ad un’agenzia internazionale i cui risultati poco lusinghieri per alcuni dirigenti non avrebbero comportato alcuna conseguenza; presunti casi di familismo e nepotismo nella scelta dei fornitori; la ben nota situazione debitoria di Rimini Congressi, azionista di maggioranza.

L’articolo cita imprecisate fonti interne per avvalorare le tesi sostenute. Par di capire che a rappresentare a La Stampa in un certo modo la situazione di IEG sia stata una componente interna non soddisfatta di alcune scelte gestionali.

L’attacco è pesante, anche se alcuni particolari, già noti a chi conosce le vicende fieristiche riminesi, lasciano in realtà perplessi per il modo in cui sono trattati. È probabile che da domani, lunedì, la società faccia conoscere le sue repliche ufficiali. Anche perché questo articolo, che getta alcune ombre sulla gestione, arriva proprio mentre è in corso il processo di quotazione in Borsa di IEG. Probabilmente la finestra di fine novembre è già saltata (non ci sono state notizie in merito), ma la mancanza di una chiarimento rispetto a quanto pubblicato potrebbe nuocere anche alla programmata finestra di primavera.

Intanto sulla questione si è già acceso il dibattito politico. L’inchiesta del quotidiano La Stampa – osserva il sovranista Gennaro Mauro - può pregiudicare la quotazione in borsa di IEG, sono in gioco circa 75 milioni. Le accuse provengono da fonti interne e mi auguro che siano facilmente smentite. Sorprendente che ciò avvenga a pochi giorni dalla collocazione dei titoli. Doveroso chiedersi cosa sta succedendo in IEG. L’amministratore di Rimini Congressi faccia immediatamente chiarezza”.

La butta invece in politica il capogruppo della Lega Marzio Pecci, secondo il qualeOggi si ha avuto conferma dell'esistenza di un "patto occulto" tra la maggioranza e una delle due forze di opposizione della legislatura 2006/2011 e 2011/2016 (la Lega non era presente in Consiglio) in forza del quale al PD andava la rappresentanza della Fiera e ad una parte della "finta" opposizione il commerciale della fiera e cioé gli appalti”.

“L'inchiesta effettuata dalla testata nazionale – prosegue Pecci - evidenzia come nella Fiera di Rimini si spenda in autonomia e vi sia un "sistema anomalo di acquisti" per cui i fornitori sono sempre gli stessi e ciò in violazione alle procedure interne.

Infine la parentopoli della Fiera in cui gli incarichi risulterebbero conferiti al fratello, al marito o alla moglie di questo o di quel responsabile, dimostrano come questo Ente meriti una approfondita indagine da parte dell'Ente proprietario che è il Comune di Rimini. 

Noi crediamo che al Presidente della Fiera vadano riconosciuti grandi meriti, ma riteniamo che, nonostante, il suo impegno la situazione gli sia sfuggita di mano e la "politica degli affari" di quell'opposizione cacciata dal Consiglio comunale in questa legislatura, continui ad imperare”.

Pecci è convinto che all’origine dell’articolo ci sia il conflitto frale fiere di Rimini e Bologna “e per questo se ne dovrà occupare anche il Presidente della regione”. Pecci chiede che il presidente della Commissione di Controllo e garanzia del Comune di Rimini,  Cristiano Mauri, convochi la Commissione con all'odg il tema di cui si discute e successivamente si svolga un dibattito in Consiglio comunale.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram