(Rimini) E’ stata notificata questa mattina in carcere l’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio del lavapiatti africano Makha Niang, al un 28enne albanese, che, insieme ad un connazionale, era già stato arrestato dai carabinieri lo stesso giorno dell’omicidio per le detenzione di un’arma da fuoco usata per sparare alcuni colpi contro un’abitazione. L’albanese dovrà rispondere dell’accusa dell’omicidio del 23enne senegalese. Le indagini hanno appurato che l’altro albanese, il 22enne fermato assieme al 28enne, non c’entra nulla con l’omicidio, in quanto non era nel suv nero nel momento in cui sono partiti i colpi, ma ci sarebbe salito mezz’ora dopo. Secondo gli inquirenti dietro all’omicidio al ponte di via Coletti non ci sarebbe movente. Perché, di fatto, non c’è alcun collegamento tra il presunto omicida e la vittima. La motivazione del gesto andrebbe ricercata nella personalità del soggetto che già in un’altra occasione a sant’Ermete non si era fatto scrupoli a sparare ad altezza d’uomo.
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