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Brindisi all’aeroporto, Uil: calice amaro per i lavoratori

Giovedì, 20 Settembre 2018

(Rimini) All’aeroporto di Rimini l’altro ieri si è brindato alla cocnessione trentennale dello scalo di Miramare da Enac a Airiminum, la società di gestione che ha sostituito la fallimentare Aeradria, su cui quattro anni fa arrivò il responso del tribunale.
“A quattro anni da quel tragico novembre, restano soltanto i dipendenti di Aeradria privati del loro posto di lavoro, mentre per i creditori soluzioni nel fallimento si sono trovate, ben diverse sono e saranno le prospettive per un numero considerevole degli ex-lavoratori, che ad alcuni di loro a fine 2018 cesseranno gli ammortizzatori sociali”, torna a ricordare Giuseppina Morolli, segrataria provinciale della Uil. “Sebbene in sede prefettizia, al momento della definizione delle procedure di mobilità e licenziamento collettivo (protocollo d’intesa sottoscritto il 27 febbraio 2014), i rappresentanti delle istituzioni locali (che erano anche soci della azienda fallita) avessero speso rassicuranti parole per le sorti del personale, non si è visto un seguito”, sottolinea.
“Sebbene l’azienda fallita fosse società a prevalente capitale pubblico e sia prevista la creazione di apposite liste per gli ex dipendenti di società controllate o partecipate dismesse o cessate cui tutti gli enti pubblici debbo attinge prima di procedere a nuove assunzioni, tale lista ad oggi non risulta ancora attivata da parte della Regione (soggetto preposto alla creazione e gestione)”.

Sebbene, va avanti Morolli, “la nuova società assegnataria della gestione Airiminum, anteriormente alla riapertura dello scalo, avesse lasciato intendere il mantenimento dei livelli occupazionali pre fallimento; a fronte di un traffico contenuto (inferiori anche a quello registrato in fase di esercizio provvisorio), ha optato per una politica di assunzioni selettiva, a loro discrezione”.
La domanda della Uil, oggi davanti al riconoscimento della concessione trentennale ad Airiminum, è: “ma una parte di quota del capitale sociale è stata versata?”. Non solo. “Ora chiediamo a tutte le autorità del nostro territorio che i tanti protocolli sottoscritti dalla politica vengano mantenuti, chiediamo l’intervento urgente e l’apertura di un tavolo da parte della Regione, della Provincia per definire un piano di ricognizione dei lavoratori circa 40 persone, ex lavoratori di Aeradria, ad oggi sono ancora in cerca di una ricollocazione, quand’anche esista una legislazione di tutela, che se applicata avrebbe conseguito il duplice vantaggio di re immettere personale formato in ambito produttivo, sopperendo nel contempo a carenze dove presenti, che sono stati esclusi dalla nuova società e visto che la regione si è spesa per investimenti pubblici sull’aeroporto prima pensi alla ricollocazione degli ex dipendenti”.

 


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