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Turismo, dal lamento alla proposta: chi ci crede ancora?

Lunedì, 03 Settembre 2018

Basta con le lamentele, basta con il muro del pianto sulle cose che non vanno. Basta con il brusio nostalgico sulla Rimini che non c’è più e che non tornerà più. “E’ un brusio – osserva Mauro Santinato, consulente turistico, patron di Teamwork - che ci disturba e che siamo tutti stanchi di ascoltare. Perché capita ogni giorno di sentire il piagnisteo di turisti e operatori che rimpiangono i bei tempi andati. Bisogna capire che non è quella Rimini che non esiste più. È quel tipo di vacanza, che non esiste più. E allora, se Rimini – e tutta la riviera – resta legata a quella particolare tipologia di turismo, come facciamo ad affrontare il futuro senza rimanere intrappolati in uno stereotipo decadente?”.

Ecco allora che per uscire dalla narrazione apocalittica sulla decadenza di Rimini ed approdare ad una narrazione positiva che ha voglia di scommettere sul futuro, Santinato e la sua Teamwork invitano gli operatori turistici di Rimini ad un pomeriggio di confronto (il 4 ottobre all’Hotel Savoia) nel segno di uno slogano inedito per questi dibattiti di fine stagione: #iocicredoancora.

Non sarà quindi il solito sfogatoio catartico che attribuisce ad altri responsabilità che sono anche proprie. Spiega Santinato: “Farò un intervento introduttivo per dire che il passato è passato e non possiamo modificarlo. Il futuro deve ancora accadere. Quello che abbiamo in mano è il presente dove costruire qualcosa che ci porti nel futuro. Dopo l’introduzione, inviterò tutti a segnalare un problema e un’ipotesi di proposta per risolverlo. Chi vuole continuare a lamentarsi senza spiegare cosa si può fare, è meglio che non venga”.

Eppure anche lei, Santinato, fino ad oggi non ha perso occasione per dipingere scenari catastrofici sul futuro del turismo a Rimini e in Riviera. “E’ vero e ho dovuto constatare che se ci si limita a fare l’elenco delle cose che non vanno poi non succede nulla. E non mi sta nemmeno bene di aprire i giornali e scoprire che le autorità sostengono che la stagione turistica è ottima, che i numeri sono da record…”.

Beh, ci sono anche le statistiche “ritoccate” che aiutano in questo. “Il problema è un altro. Se la stagione è andata bene, allora ditemi quanti a ottobre sono pronti a mettere mano al portafoglio ed investire per migliorare l’albergo. Allora ditemi di quanto sono cresciuti in conti in banca degli imprenditori. Poi magari scopriremo che una pensione da 33 camere viene messa in vendita a 290 mila euro, poco più di un appartamento. Basterebbe che ciascuno facesse una passeggiata, al mattino presto, da viale Vespucci a piazzale Pascoli, e osservasse i particolari, le facciate degli hotel, i negozi, i bar, e scoprirebbe quale ambiente offriamo ai turisti. Penso che si capirebbero molto cose”.

Forse, proprio a partire da queste considerazioni, nessuno ha più voglia di investire, tutti aspettano che cambi il contesto. “Eh no, questo è il grande alibi che dobbiamo smascherare: mi limito al lamento perché la situazione è senza sbocchi, non c’è niente da fare per cambiare. Sfido gli operatori: con la mia bacchetta magica trasformo completamente il contesto, con le vostre strutture sareste pronti a lavorare in questo nuovo scenario? Oppure, sareste pronti a investire da subito?”.

Proviamo ad immaginare cosa potrebbe succedere nella giornata del 4 ottobre. “Ciascuno avrà tempo cinque minuti per dire la sua. C’è il problema di cosa fare delle strutture marginali e fuori mercato? È il tema fondamentale e purtroppo mi risulta che non ci sia nessun documento scritto, nemmeno da parte delle associazioni degli albergatori, che presenti proposte concrete e realizzabili. Se qualcuno ha idee, le tiri fuori, le condivida e si batta per realizzarle. Perché nessun imprenditore si è associato ad altri e ha chiesto di prendere una delle ex colonie? Spaventati dalla probabile difficoltà dell’iter burocratico? Lo si dica e si affronti il problema. Si spendono tanti soldi per la promozione, hanno dato 150 mila euro a quattro influencer per fare i post su Instagram, perché invece non si pone a tema, con adeguati finanziamenti, la ristrutturazione delle strutture ricettive?”.

Secondo Santinato, Rimini ha bisogno di una nuova sferzata di entusiasmo e idee nuove, deve acquisire un appeal nuovo e attrarre tipologie di turismi diversificate e in grado di valorizzare e promuovere il territorio con un passaparola positivo, dal mare alla fiera, passando per l’entroterra e le innumerevoli esperienze a disposizione.

Sarà interessante vedere il 4 ottobre che esiti avrà questo sfogatoio con intenti propositivi. Soprattutto cosa risponderanno gli operatori alla sfida rappresenta tata dalla domanda “ma tu ci credi ancora?


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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