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Mercatone Uno, preoccupazione istituzioni per lavoratori

Venerdì, 15 Giugno 2018

(Rimini) Il futuro dei dipendenti dei due punti vendita di Mercatone Uno presenti in provincia – Rimini e Cerasolo – sono stati al centro dell’incontro svolto questa mattina in Residenza Comunale alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni provinciali e comunali e delle delegazioni sindacali. Al tavolo erano infatti presenti il sindaco di Santarcangelo Alice Parma, in rappresentanza della Provincia di Rimini, il sindaco di Coriano Mimma Spinelli, l’assessore del comune di Rimini Mattia Morolli, i rappresentanti della categoria del commercio di Cgil, Cisl, Uil e una rappresentativa dei lavoratori coinvolti. L’incontro è stato chiesto da Filcams, Fisascat e Uil Tucs per fare il punto sulla vertenza che coinvolge una delle storiche aziende del territorio, commissariata ormai tre anni fa dal Ministero del lavoro e oggetto di una trattativa di acquisto su scala nazionale che coinvolge due distinti gruppi, Shernon Holding – interessata al punto vendita di Rimini nord - e Cosmo, che acquisterebbe il magazzino di Cerasolo, ora chiuso. Trattativa che, alla luce delle condizioni rese note nell’ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo economico, desta allarme tra i sindacati e i dipendenti: il piano infatti prevede 28 assunzioni su 32 lavoratori attualmente in forza a Rimini nord (ma con una riduzione dell’orario e con l’applicazione del Ccnl, con una riduzione dunque del salario e la perdita delle condizioni contrattate precedentemente), mentre per il sito di Cerasolo sono state prospettate solo 4 assunzioni alla luce dei 33 dipendenti – soprattutto donne, over 50 - in cassa integrazione straordinaria fino a gennaio 2019. Una situazione allarmante, in particolare per il sito corianese, gestita sul piano nazionale ma con gravi ricadute sul territorio, di cui anche la Regione si sta facendo carico, con il coinvolgimento del presidente della Regione Stefano Bonaccini e dell’assessore Palma Costi, che hanno scritto al neo ministro Di Maio per sottoporgli la questione. “Abbiamo tutti più di 50 anni, abbiamo esperienza e questo può essere un pregio o un difetto – racconta una delle rappresentanti dei dipendenti del punto vendita di Cerasolo – Per noi l’azienda era la nostra famiglia. Adesso chiediamo solo di poter lavorare”.
Anche la Provincia attraverso le parole della consigliera Parma ha espresso preoccupazione per l’evolversi della vertenza, auspicando che la trattativa nazionale possa andare a buon fine. Ha comunque assicurato che l’ente farà la sua parte affiancando sindacati, Regione e amministrazioni comunali coinvolte, lavorando in rete per dare maggiori certezze per il futuro alle oltre trenta famiglie del territorio coinvolte.


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