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Sovranisti e no, anche a Rimini diluvio di reazioni sui social

Lunedì, 28 Maggio 2018

Non appena si è diffusa la notizia della rinuncia di Giuseppe Conte a formare il cosiddetto “governo del cambiamento” si è scatenata anche a livello locale la reazione sui social. Senza bisogno di aspettare le parole d’ordine dei rispettivi leader di riferimento, tutti si sono cimentati a commentare la drammatica crisi istituzionale. Un corposo antipasto, per i toni e gli argomenti usati, del menu che sarà servito in campagna elettorale. I primi a muoversi sono stati i “sovranisti”, mobilitati a gridare al golpe, all’attentato alla sovranità popolare, ad accusare Mattarella di obbedire ai mercati e alla Germania invece di servire il popolo italiano. Tutti si sono scoperti politici navigati, costituzionalisti, giuristi insigni. C’è chi si è sentito subito eccitato dalla possibilità di scendere in piazza per difendere il voto popolare contro l’usurpatore Mattarella. Commenti spesso sopra e fuori le righe. Dopo l’ondata dei “sovranisti”, sono scesi in campo i difensori dell’operato di Mattarella, pronti a smascherare il vero intento di Salvini e della Lega, cioè di lucrare sull’inevitabile ricorso alle urne.

Senza addentrarci nei commenti delle opposte “tifoserie”, diamo un’occhiata ad alcune reazioni più meditate o istituzionali. Sulle pagine Facebook dei parlamentari locali, ad intervenire sono stati solo i 5 Stelle Giulia Sarti e Marco Croatti. La deputata profetizza: “Mattarella e tutti gli altri hanno solo rinviato l'inevitabile. Il Governo del vero cambiamento gli pioverà addosso”. Nessun commento, invece, da parte di Elena Raffaelli (Lega) e di Antonio Barboni (Forza Italia), il cui ultimo post si riferisce alla finale di Champions League con gli onori al Real Madrid.

Poiché tutti si improvvisano costituzionalisti e pensano di conoscere a menadito le prerogative che l’art. 92 della Costituzione assegna al Presidente della Repubblica, ecco che l’avvocato Roberto Biagini, ex assessore, pubblica un ventaglio delle diverse interpretazioni che i veri costituzionalisti hanno dato di quell’articolo.

A sinistra, dalle parti del Pd, si notano commenti di vario tipo. Sabrina Vescovi centra un argomento che bisognerà seguire attentamente. A suo giudizio “serve aprire gli occhi sullo sciacallo della politica moderna: Matteo Salvini. Si è mangiato il Movimento Cinque Stelle. Per rimanere nella sua campagna elettorale permanente. Il danno più grave che si possa fare al paese”

Maurizio Melucci attacca: “L'argomento 5 Stelle e Lega è: il governo lo fanno i mercati e i poteri forti. Errore. I governi in Italia si fanno rispettando il Parlamento e la Costituzione Italiana. Questa volta siamo arrivati alla farsa. Di Maio e Salvini non si mettono d'accordo su chi doveva fare il Premier e mettono un professore. Poi impongono pubblicamente i ministri ed in particolare Savona. Se ne fregano del ruolo del Presidente del Consiglio incaricato e del Presidente della Repubblica. Mattarella ha fatto benissimo non bene. Ha difeso la Costituzione Italiana”. La fine del governo giallo-verde ha fatto rialzare la testa ai renziani all’insegna del “chi aveva visto giusto?” Melucci ne ha anche per loro: “Nel Pd tutti impegnati a rivendicare, con la testa rivolta al passato, su chi aveva ragione: sui 5 Stelle, sul Governo 5 stelle-Lega sulle riforme ecc.. Difficile pensare di fare politica in questo modo mentre c’è chi aizza le piazze contro il presidente della Repubblica”.

Si distingue l’ex presidente della Provincia Stefano Vitali: “Per quello che può contare il mio parere oggi è stato fatto un errore tremendo!!”. Si riferisce al fatto che il veto su Savona consentirà a Lega e 5 Stelle di fare una campagna elettorale all’incasso di consensi. Sulla stessa linea il consigliere comunale Simone Bertozzi: “Mattarella si è mosso in punta di diritto. Le prerogative del Presidente sono abbastanza labili, soprattutto sulla scelta dei ministri, e il confine è sottile. Ma politicamente era giusto che questo Governo, forse il peggiore (sulla carta) che la storia repubblica conosca, potesse vedere la luce. E svelare al mondo la sua vera faccia. Perché con le parole son tutti buoni”.

L’ex grillino Luigi Camporesi, sempre molti critico e caustico nei confronti degli ex compagni di viaggio, commenta: “Qualcuno spieghi a Di Maio che Giorgetti li ha infilzati come dei polli. Anche a Casaleggio e a Grillo magari. Gli dicano anche che non si può andare a piangere da Fazio strillando cazzate come l'impeachment perché te le hanno date per la strada della politica”.

Dalle parti di Forza Italia si notano due reazioni, quella del coordinatore Giulio Mignani che ricorda come la riforma costituzionale di Berlusconi del 2006 delegava al premier il potere di nominare e revocare i ministri. “Quella a cui voi avete votato contro”. Non si capisce a chi si riferisca con quel voi, Non certo ai 5 Stelle non ancora nati, non certo alla Lega che sosteneva Berlusconi. Forse gli elettori? Chissà.

Il capogruppo in consiglio comunale a Rimini Carlo Rufo Spina plaude già al governo Cottarelli: “Un governo che mi piace molto ma che non avrà, salvo incredibili colpi di scena, maggioranza parlamentare e che quindi non dovrebbe mai entrare in pienezza di poteri. Governo che però gestirà il paese fino alle prossime elezioni, a questo punto in autunno? Nel 2019? Tutto può essere”. Ma se la prende anche con Mattarella perché “Il Presidente della Repubblica ha fatto apertamente politica, e questo non è consentito.Credo che queste sue azioni avranno delle inevitabili conseguenze”.

E mentre c’è chi, vista la situazione del Paese, posta la preghiera di Giovanni Paolo II per l’Italia, c’è anche chi ha decido di riderci un po’ sopra. È il caso di Fabio Galli che riprende una battuta del sito Spinoza: “Fossi Cottarelli, stasera darei una controllata al curriculum”.


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