(Rimini) Nonostante le numerose segnalazioni fatte nel corso degli anni dai responsabili sindacali di tutte le sigle e le numerose passerelle di politici, la situazione del Corpo della polizia penitenziaria operante all’interno dell casa circondariale di Rimini, “rimane critica, inascoltata , e spesso piena di insidie e pericoli che mettono a repentaglio la salute fisica e psichica dei vari agenti”, spiega il consigliere comunale di Forza Italia, Nicola Marcello.“L’arruolamento degli operatori del Corpo della Polizia Penitenziaria avviene infatti per esami e titoli e con una selezione psico-fisico-attitudinale con requisiti molto simili alle Forze Armate”. Marcello ricorda le situazioni più critiche all’interno dei Casetti: “Il sovraffollamento carcerario, che ovviamente si acuisce nel periodo estivo. La mancanza di un Direttore del carcere in pianta stabile. La carenza del 30 per cento degli agenti previsti. La mancanza di due quadri dirigenziali di Commissari su tre previsti. La mancanza di standard lavorativi di sicurezza : turni troppo stretti e massacranti, mancanza di telecamere quasi dappertutto ed ove presenti non funzionanti per carenza di fondi per manutenzione. Riferita mancanza di sorveglianza sanitaria periodica ai sensi della legge 81/08. Ambienti inadeguati per microclima lavorativo, illuminazione, umidità. Situazioni di stress-psicofisico lavorativo elevato in tutti gli operatori anche e soprattutto a causa delle ripetute aggressioni a cui vanno incontro , con procedimenti penali lunghi, costosi ed a proprio carico. Tale fenomeno sarebbe da attribuire a detta degli operatori della P.P. soprattutto alla mancanza di sistemi di video-sorveglianza efficaci”.