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Demanio marittimo, l’ex assessore Biagini diffida il comune

Giovedì, 24 Maggio 2018

(Rimini) L’ex assessore al demanio del comune di Rimini, Roberto Biagini, ha deciso di diffidare il comune di Rimini. A tema il rinnovo delle concessioni demaniali marittime. Pubblichiamo il comunicato stampa inviato da Biagini alle redazioni dei quotidiani riminese.
“Con le due recentissime sentenze dei massimi organi di giustizia amministrativa e ordinaria – Consiglio di Stato, sezione VI, 12.02.2018 n. 873 e Cassazione Penale, sezione III, 14.05.2018 n. 21281- riportate nell’ atto di diffida, la giurisprudenza italiana si è ormai definitivamente consolidata nell’ affermare la non conformità al diritto comunitario e di conseguenza la “disapplicazione” nelle sedi giurisdizionali ;1) del cosiddetto “Emendamento Salva Spiagge” – art. 24, comma 3 septies, D.L. 113/2016 (DECRETO ENTI LOCALI) convertito con la legge 160/2016 – nella parte in cui si occupa di “stabilizzazione di rapporti derivanti da concessione demaniali a scopo turistico ricreativo”.2) del D.L. n. 194 del 2009, art. 1, comma 18, che ha prorogato i termini di scadenza delle concessioni di beni demaniali marittimi con finalità turistico-ricreative dapprima al 31 dicembre 2015 e, successivamente, con le modifiche apportate dal d.l. 18 ottobre 2012, convertito nella L. 17 dicembre 2012, n. 221, sino al 31 dicembre 2020".

"Tali orientamenti giurisprudenziali si sono conformati nella loro autorevolezza giuridica alla luce, non solo della nota sentenza della Corte di Giustizia (CGUE, sentenza 14 luglio 2016, pronunciata nelle cause riunite C-458/14 e C-67/15), che ha espresso inequivocabilmente il principio secondo il quale le concessioni demaniali marittime non possono essere automaticamente rinnovate in quanto” una siffatta procedura contrasterebbe con il principio della libertà di stabilimento, di non discriminazione e di tutela della concorrenza, di cui agli articoli 49, 56 e 106 del TFUE”; ma anche dei diversi orientamenti della Corte Costituzionale che più volte si è espressa negli anni in conformità ai principi dell’ ordinamento comunitario. A questo punto è compito delle istituzioni ed in particolare degli Enti Pubblici, territoriali e non, intervenire per ripristinare anche in materia di Demanio Marittimo l’ ordine giuridico così come definito puntualmente dalla pronunce dei giudici di merito e di legittimità. Il demanio marittimo è un bene pubblico, un patrimonio della collettività, uno dei più pregiati da tutelare e anche, ben si intenda, da valorizzare economicamente nel rispetto delle norme interne e comunitarie ed uno Stato di Diritto che voglia affermarsi tale ha il dovere, con le sue espressioni organiche pubbliche, di intervenire esercitando tutte le sue prerogative in modo tale da non far apparire il Demanio Marittimo una sorta di “terra di frontiera” dove ognuno si senta legittimato a comportarsi come se fosse un bene privato o un bene di nessuno e non invece un bene pubblico".

"Il Comune di Rimini, come giustamente esercita le sue prerogativa di indirizzo e di controllo e le sue potestà istituzionali sul territorio comunale, disciplinando le attività pubbliche e private (economiche e non) ed intervenendo in caso di non conformità alle norme giuridiche, ha il dovere di comportarsi allo stesso modo anche sul Demanio Marittimo esercitando le potestà che gli competono, in particolare quelle relative alle “Concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo”, a maggior ragione in questo momento che il quadro giuridico è ben delineato. Stesso discorso, nell’ ambito delle loro competenze e dei loro obblighi istituzionali, vale per gli altri Enti Pubblici che si occupano, a vario titolo, della materia”.