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Consiglio comunale, si torna a parlare di nomadi. Spina: sgomberateli

Giovedì, 24 Maggio 2018

(Rimini) Questa sera in consiglio comunale il consigliere di Forza Italia, Carlo Rufo Spina, tornerà a battere sul tema delle microaree nomadi in cui l’amministrazione vuole trafserire le famiglie sinte presenti attualmente  nel campo di via Islanda, per arrivare a chiuderlo definitivamente. A tema anche il gruppo di nomadi che ormai da settimane si è stabilito nei parcheggi del centro commerciale Le Befane.(Rimini) Questa sera in consiglio comunale il consigliere di Forza Italia, Carlo Rufo Spina, tornerà a battere sul tema delle microaree nomadi in cui l’amministrazione vuole trafserire le famiglie sinte presenti attualmente  nel campo di via Islanda, per arrivare a chiuderlo definitivamente. A tema anche il gruppo di nomadi che ormai da settimane si è stabilito nei parcheggi del centro commerciale Le Befane.
Spina riproporrà gli stessi quesiti, “senza risposta”, posti a fine novembre, sperando sia la volta buona. con l’interrogazione si vuole arrivare a capire definitivamente e con un minimo di precisione “quali e quante sono le microaree che l'amministrazione intende destinare alle finalità previste dalla delibera di giunta 356 del 29 novembre 2016, indicando la zona precisa di collocazione; entro quale data e con quali tempi intende portare in consiglio comunale una delibera definitiva per potere aprire la discussione su questo controverso progetto; quali e quante altre aree del territorio riminese sono interessate da insediamenti non autorizzati e quindi abusivi di nuclei nomadi, precisando la collocazione esatta di tali insediamenti e il numero dei nomadi insediati in ogni singola area; la produzione dell'elenco analitico del cognome, nome e codice fiscale di ogni nomade, adulto o minore, insediato nel campo di via Islanda e nelle aree prive dei titoli necessari sopra indicate, con specificazione accanto al nome della circostanza se il soggetto risulti intestatario o meno di beni immobili, beni mobili registrati, partecipazioni societarie, conti correnti, posizioni previdenziali, lavorative e intestazioni di utenze e, nel caso di minore, la precisazione della scuola frequentata; a quanto ammontano analiticamente i costi di realizzazione di ogni singola casetta di cui alla delibera 356 sopra richiamata, computando non solo il costo di acquisto, ma altresì i costi relativi all'affitto dell'area su cui essa insiste (anche se di proprietà comunale), i costi per l'estensione all'area delle utenze di acqua, luce e gas e i costi di allaccio di tali utenze, il tutto moltiplicato per il numero delle casette previste; la quantificazione analitica e precisa dei costi che il Comune di Rimini ha dovuto sostenere negli anni passati fino ad oggi per la manutenzione del campo di via Islanda, per la fornitura di acqua, luce, gas e per la costruzione dei vari servizi, ovvero per bonificare eventuali irregolarità/difformità, con l'indicazione di quali spese sono state rimborsate al Comune di Rimini  dagli occupanti; se, date le oggettive difficoltà politiche, legali, giuridiche e di opinione pubblica che sta incontrando l'Amministrazione, non ritiene opportuno abbandonare il progetto microaree e trattare gli occupanti abusivi del campo non autorizzato di via Islanda, così come gli occupanti di ogni altra area del territorio riminese abusivamente occupata, nelle forme previste dal codice civile e penale, ordinandone l'immediato sgombero da eseguire, se del caso, avvalendosi della Forza Pubblica”.
Più volte, ricorda Spina, “ho dibattuto in Aula e nei pubblici dibattiti in merito ai problemi connessi alla “falsa integrazione”, alla “disparità di trattamento tra nomadi e riminesi comuni”, all’“esigenza di sicurezza”, al “rispetto della legalità”, ai “problemi connessi allo sfruttamento dei minori e delle situazioni di svantaggio” e, non ultimo, al “problema relativo agli ingentissimi costi a carico della comunità riminese e della finanza pubblica in generale”. 

Nel corso degli anni, ricorda Spina, è accaduto che “le ipotesi di regalie, esasperata tolleranza e trattamenti di favore a favore dei nomadi che stanno occupando i lavori di questa amministrazione e della città di Rimini da ben 2 anni, hanno prodotto come inevitabile conseguenza non solo l’esplosione e la proliferazione illegale di mini-campi e nuclei nomadi ovunque per la città, ma soprattutto l’aumento della popolazione nomade stanziata illegalmente nel territorio riminese, che ha ormai stabilmente occupato da settimane, oltre a vari terreni più o meno abbandonati, i parcheggi della Nuova Questura e del centro commerciale Le Befane”.
Spina dice quindi basta a “questa attività di lassismo, tolleranza e incapacità a governare il fenomeno da parte dell’amministrazione” che “è gravissima perché espone la cittadinanza a enormi rischi di insicurezza, illegalità e criminalità”.