Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Rimini in C: servono milioni. Paesani, Protti e Bianchi in società

Giovedì, 26 Aprile 2018

(Rimini) La presentazione dei festeggiamenti (domenica prossima) per il risultato nell’ultimo campionato per il Rimini football club è stata occazione oggi per il presidente Giorgio Grassi di fare il punto sul tema dell’azionariato diffuso. Presenti, al proposito, oltre a Giorgio Grassi, non solo l’amministratore unico Tiziano Fabbri e il responsabile marketing Massimo Fabbri, ma anche gli imprenditori Lucio Paesani e Quinto Protti.(Rimini) La presentazione dei festeggiamenti (domenica prossima) per il risultato nell’ultimo campionato per il Rimini football club è stata occazione oggi per il presidente Giorgio Grassi di fare il punto sul tema dell’azionariato diffuso. Presenti, al proposito, oltre a Giorgio Grassi, non solo l’amministratore unico Tiziano Fabbri e il responsabile marketing Massimo Fabbri, ma anche gli imprenditori Lucio Paesani e Quinto Protti.
“Stiamo lavorando per il futuro”, spiega Grassi che ha già fatto i conti. “Conquistare un titolo di serie C può costare milioni. Anche soltanto per vincere un campionato di Eccellenza non sarebbero bastati 50mila euro, per vincere un campionato di D non sarebbero bastati 150mila euro. Per ritornare in D ci sono città che hanno speso milioni. Ho fatto una stima prudenziale: un titolo di C senza debiti venduto a un ladro vale un milione di euro”. Ora, “un campionato di C copre circa 20milioni di persone, perché la Riviera Romagnola resta comunque una destinazione turistica” e “il calcio è uno strumento anche per fare pubblicità a livello di azienda e anche a livello personale”. Per Grassi, quindi, “Rimini FC oggi è un patrimonio. Tutte le società vorrebbero dialogare con noi perché sanno che faremmo crescere i giovani. Questo è un asset che vale molto più di un milione”. Grassi ammette però di aver “avuto incontri con investitori da fuori e all’idea di darci una mano in C sparivano tutti”. Per questo Grassi ha ideato un piano: dividere il capitale in 100 quote. Chi volesse diventare proprietario di mille euro del valore del capitale dovrebbe impegnarsi a versare ogni anno dieci volte tanto in pubblicità, vale a dire 10mila euro, per tre anni di seguito. “Io sono disponibile a ricomperarmi le mie quote, fino al massimo a un 10% perché non voglio essere un socio dominante”, annuncia. “L’assemblea - aggiunge Grassi - eleggerà un presidente, che non sarò io”. In tre gli hanno già detto di sì. Si tratta degli imprenditori Quinto Protti, Lucio Paesani e Orfeo Bianchi. “Chiediamo di fare pubblicità col Rimini, di abbracciare questo progetto. Chi fa pubblicità col calcio può portare a casa risultati inimmaginabili”, promette Grassi.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram