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Prendono soldi in casa dell’indagato, agli arresti quattro vigili

Giovedì, 15 Marzo 2018

(Rimini) Peculato, falso e favoreggiamento sono solo alcune della accuse mosse a quattro agenti della polizia unicipale di Rimini posti da oggi agli arresti domiciliari dalla Guardia di finanza. Le indagini nei confrontidei dipendenti comunali sono scattate nel 2016 a seguito della segnalazione della stessa polizia municipale alle fiamme gialle.
Nelle segnalazioni venivano evidenziati fatti “ritenuti suscettibili di rilievo penale, posti in essere dagli operatori di polizia locale nel corso, in particolare, di operazioni di polizia giudiziaria dagli stessi eseguite ai fini della repressione di attività di spaccio di stupefacenti esercitato in prevalenza da alcuni cittadini stranieri extracomunitari”.
Le accuse formunale successivamente dalla Procura della Repubblica di Rimini nei confronti di otto vigili urbani risultati coinvolti a vario titolo, cono peculato, abuso d’ufficio, rifiuto d’atti d’ufficio, favoreggiamento personale, falso in atto pubblico, soppressione distruzione e occultamento di atti veri, percosse, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie e violenza privata, commessi nel periodo 2012 – 2016, ed ha richiesto per gli agenti indagati l’applicazione di misure cautelari personali. Quattro sono finiti agli arresti.
Uno tra gli episodi risale a una perquisizione in casa di un indagato nel corso della quale “i vigili avrebbero rinvenuto contanti per 2.700 euro, omettendo di darne atto nel verbale e non sottoponendoli al previsto sequestro”.


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