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Pdf, De Carli: Noi i nuovi radicali per vita, famiglia e libertà

Mercoledì, 24 Gennaio 2018

(Rimini) Sono bastati solo pochi giorni a raccogliere oltre 500 firme tra Rimini e Riccione per la presentazione della lista del Popolo della famiglia. Capolista alla Camera è il ravennate Mirko De Carli, 33 anni, coordinatore per il centro nord del Pdf. In lista il riccionese Dino Gianpietro Angeli, il santarcangiolese Massimiliano Crivellari, la faentina Elisa Visani. Capolista al Senato è il santarcangiolese Sergio De Vita, 58enne psicologo e consulente del tribunale di Rimini. In lista per il Senato, Sergio Aurelio Perrini di Rimini e Carla Lodi di Forlì.
“Ci posizioniamo a centro per dialogare davvero con tutti. e per dialogare non intendo andare d’accordo con tutti, ma portare a tutti i nostri valori. Su vita, famiglia e libertà, resteremo sempre a schiena dritta. Nin scenderemo mai a compromessi al ribasso, anche se dovesse trattarsi di far cadere un esecutivo o un parlamento”.
De Carli sottolinea che alle ultime amministrative a Riolo, dove è stato eletto consigliere comunale, il movimento politico aconfessionale di ispirazione cattolica (gli attivisti citano don Luigi Sturzo) ha raggiunto il 14%. Su Rimini e Riccione tra l’1,6 e l’1,7% circa. “I numeri confermano che sul nostro territorio è stato fatto un lavoro. Dopo il 4 marzo noi ci saremo - continua De Carli - qualsiasi sarà l’esito delle urne. Il nostro è un lavoro culturale prim ancora che politico. Noi faremo come i radicali, che nonostante gli esiti elettorali sono riusciti a cambiare il paese (loro a mio avviso in peggio). Non siamo in cerca di un posto sicuro. Noi ce la giochiamo. La sfida è quella di garantire una rappresentanza a un popolo che attualmente non la ha”, aggiunge De Carli riferendosi al voto dei cattolici.

Il Pdf “non si presenta in coalizione né col centrodestra né col centrosinistra, i quali daranno luogo ad un’intesa e la prima legge che faranno sarà proprio la Bongiorno-Scalfarotto sull’omofobia che, con i sei anni di carcere previsti all’articolo 1, cercherà di criminalizzare e mettere fuori gioco il mondo pro family”. Il programma del Pdf propone soluzioni alla denatalità e “all’attacco alla famiglia” con investimenti anche su giovani e lavoro. Il Popolo della famiglia chiede l’abolizione dell' Unar e dei programmi gender nelle scuole, e un nuovo patto con l’Europa in fatto di difesa della vita e sicurezza.
“Proponiamo il reddito di maternità (uno ‘stipendio’ di mille euro al mese per le mamme che decideranno di lasciare il lavoro per crescere i loro bimbi, ndr)”, spiega De Carli. E propone anche l’aumento degli assegni familiari, la riforma fiscale detta del quoziente familiare’, l’incremento dei fondi per i 3,8 milioni di disabili italiani. Il programma parla di un “fisco a misura di famiglia”, con riduzione delle tasse in funzione al numero maggiore dei figli e l’introduzione di una ‘no tax area’ a partire dal terzo figlio in poi, il sostegno alle giovani coppie nell’acquisto o nell’affitto della prima casa, la chiusura notturna e festiva degli esercizi commerciali e “il 100% made in Italy”, vale a dire meno tasse per gli imprenditori che scelgano di mantenere tutta la loro filiera creativa e produttiva in Italia.

“La famiglia tradizionale - precisa De Carli - è uno spot creato ad arte affinché alcuni partiti politici potessero fregiarsi del ruolo di difensori, figurare in prima fila al Family day e poi votare contro in parlamento. Per noi esiste solo la famiglia come è definita dall’articolo 29 della costituzione italiana. E la difenderemo sempre, anche perché è il centro propulsore economico del nostro programma”, conclude De Carli riferendosi ad alcuni partiti di centrodestra.


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