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Il tar boccia l’urbanistica di Gnassi: masterplan illegittimo

Venerdì, 08 Dicembre 2017

(Rimini) Il Masterplan del Comune di Rimini, come strumento urbanistico, è “illegittimo”, perchè si tratta di un “atto pianificatorio avente diretta e concreta incidenza sui piani sotto ordinati, sulle iniziative e sugli interventi dei privati, che si palesa quale entità del tutto estranea al diritto positivo sia di livello nazionale che regionale, con conseguente illegittimità dello stesso”. E’ così che il tribunale amministrativo dell’Emilia Romagna ha accolto il ricorso presentato da alcuni residenti di Santa Giustina che chiedevano di annullare le delibere del Consiglio comunale riminese del 26 marzo 2013, di diniego del piano particolareggiato presentato su via Borghi, e del 13 dicembre 2012 quando in virtù del l Masterplan strategico il piano è stato bocciato.

Secondo il tar, il consiglio comunale di Rimini ha respinto il piano particolareggiato in base a un “atipico atto pianificatorio”. Ma il piano risultava conforme agli atti regolati, tipo Ptcp (Piano territoriale di cooordinamento provinciale) e Piano regolatore vigente, e risultava non in contrasto con il Psc (Piano strutturale comunale) e non soggetto a Vas (Valutazione ambientale strategica). Anche i tecnici del comune si erano espressi in favore del piano. I residenti hanno quindi fatto ricorso. I comune, allora, si era costituito in giudizio sostenendo che i ricorrenti non avessero più un “interesse concreto” perché frattempo erano stati approvati nuovi strumenti urbanistici. Per il tar, invece, c’è ancora l’interesse dei ricorrenti per "una pronuncia di illegittimità degli atti impugnati finalizzata alla successiva introduzione di un'azione risarcitoria". Inoltre risultano "fondati i mezzi di impugnazione con i quali si rileva l'illegittimità del provvedimento di diniego del piano particolareggiato per carenza di motivazione e per illegittimita' derivata e l'illegittimità del presupposto atto pianificatorio per violazione dei principi generali di tipicità degli atti di pianificazione urbanistica".

Se il Masterplan fosse un atto di indirizzo della pianificazione urbana le sue previsioni dovrebbero essere "punto di partenza" e "parametro di riferimento" per la modifica degli strumenti urbanistici. E in effetti il Consiglio comunale, approvandolo, "ha inteso, pur surrettiziamente ma direttamente modificare già nell'immediatezza, l'indirizzo pianificatorio urbanistico di cui sono espressione prima il Prg e attualmente Psc, Poc e Rue". Il tutto "con uno strumento urbanistico del tutto atipico e assolutamente non previsto dalla legislazione urbanistica a livello nazionale e regionale". Senza dimenticare che il via libera in aula è arrivato "mediante semplice deliberazione, senza seguire i tipici iter procedimentali con tutte le relative conseguenze in relazione alla accertata mancanza di tutte le garanzie in tema di pubblicità e di partecipazione della cittadinanza previste".


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