(Rimini) Dopo tre anni di calo, tornano a crescere i trasferimenti di residenza interni al territorio nazionale, che nel 2016 hanno coinvolto un milione 331mila individui (+4% sul 2015), con trasferimenti per lo più di breve e medio raggio. Nel 76% dei casi avvengono tra Comuni della stessa regione (1 milione 6mila). Lo afferma l'Istat nel suo nuovo report statistico su Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente, relativo al 2016.
Sono le province del Nord quelle più attrattive. Il confronto rispetto al 2015 mette in evidenza un aumento di attrattività per quasi tutte le regioni del Centro-Nord e, viceversa, una propensione a lasciare la regione di origine ancora più accentuata in tutte le regioni del Mezzogiorno. Le province più attrattive sono Bologna, Rimini e Trieste. Il saldo migratorio interno evidenzia una perdita di residenti soprattutto nelle province siciliane e calabresi: Vibo Valentia, Enna, Caltanissetta, Reggio di Calabria, Matera sono le province con il saldo negativo più elevato.
All'aumento dei trasferimenti di residenza interni contribuiscono anche i cittadini stranieri: i loro spostamenti sono stati in tutto 230mila, circa 27mila in più rispetto al 2015.
Per quanto riguarda l'età, a spostarsi sono uomini e donne quasi in ugual misura, ma se per le donne il massimo della mobilità si registra all'età di 27 anni, per gli uomini è a 31 anni. Invece, l'età media di coloro che si spostano all'interno del territorio nazionale è di 34,7 anni per gli uomini e di 35,9 per le donne, ma per gli stranieri l'età media è di 32 anni. L'Istat registra infine un aumento della mobilità tra gli ultrasessantacinquenni (+18% dal 2006 al 2016) (ANSA).