Stampa questa pagina

OPEN, LA MIA STORIA. ANDRE' AGASSI, EINAUDI, 2011

Lunedì, 27 Febbraio 2012

6

Open. La mia storia. Andrè Agassi, Einaudi, 2011

No. Non è una biografia celebrativa. E’ la storia di una vita, che Andrè Agassi, campione del tennis tra i più chiaccherati di sempre, ha deciso di mettere a nudo, in prima persona, con l’aiuto del giornalista americano J. R. Moehringer, scrittore e giornalista, vincitore del Premio Pulitzer.


Costretto dal padre a giocare a tennis fin da bambino, Agassi racconta la sua carriera, la sua storia e il suo percorso umano. Confessa tutto: l’odio per il tennis, le bravate, le fatiche, i fantasmi e i momenti bui; descrive fin nel dettaglio i dolori fisici e i dolori del cuore. E noi lo seguiamo, in questo viaggio, sempre alla ricerca di chi lo può aiutare a scoprire veramente il suo volto.


A volte è anche irritante ammettiamolo. Perché? In fondo vince e guadagna milioni (si stima che in carriera abbia guadagnato più di 31 milioni di dollari) ed è sempre insoddisfatto. “Perché non sei felice Andrè?”. Sarebbe bello chiederglielo mentre scorrono le pagine del libro.
Ma Agassi è irrimediabilmente simpatico, più simpatico dei suoi colleghi pacati e tutti perfetti. E ciò che lo rende simpatico fino a soffrire e a patteggiare per lui è quello che scrive dopo la vittoria più desiderata, la prima a Wimblendon: «Vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta”. Che differenza c’è tra questo e Pavese che dopo il premio Strega scrisse: “A Roma, apoteosi. E con questo?”.


Agassi è questo: un uomo alla ricerca di un padre vero, alla ricerca di amici e della donna della vita, alla ricerca di un motivo più grande del tennis per vivere: “Se però il tennis è la vita, allora ciò che viene dopo il tennis deve essere il vuoto insondabile…Il pensiero mi fa trasalire.” Agassi è il simbolo della nostra umana insoddisfazione.
Come finisce la sua storia? C’è il matrimonio con Stefi Graf, c’è l’apertura di una scuola per ragazzi, la scoperta che dare rende più felici che ricevere. Sarebbe bello sapere se ad Andrè adesso questo gli basta...


Recensioni consigliate:
Alessandro Piperno sul Corriere
Francesco Longo sul Riformista


Open. La mia storia
Andrè Agassi , edito da Einaudi, 2011