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Cattolica, non brillano le 5 Stelle. Gennari, un anno dopo

Giovedì, 19 Ottobre 2017

“L’apertura di credito verso Mariano Gennari e la sua giunta sta venendo meno”. E se lo dice Massimiliano Gessaroli, già candidato sindaco per il centrodestra, accusato spesso di fare da stampella ai 5 Stelle, significa che l’esperimento grillino al Comune di Cattolica sta mostrando vistosi limiti.

“Fino ad oggi - aggiunge Gessaroli - molte parole e pochi fatti. Abbiamo le cieliegine sulla torta, gli eventi di Natale e del Motogp, ma non c'è la torta”. Il leader del centrodestra lamenta soprattutto una mancanza di reale discontinuità rispetto alle precedenti amministrazioni di sinistra. Il Comune di Cattolica non è stato aperto come una scatoletta di tonno, per usare la metafora a suo tempo usata dai grillini per il Parlamento. “In campagna elettorale – spiega – avevano promesso che avrebbero aperto i cassetti per far emergere tutto ciò che di sbagliato era stato fatto prima. Questo in realtà non è avvenuto. Si continua come prima. Ho sollevato il tema della ciclabile, un obbrobrio, fatto per compiacere la Regione a guida Pd, un intervento fuori legge. L’assessore non ha trovato di meglio che giustificare le scelte fatte in precedenza”.

Che la luna di miele con Gennari fosse agli sgoccioli lo si era capito nella settimane scorse dalla vivace battaglia condotta contro la mancata pubblicazione sul sito del Comune delle dichiarazioni dei redditi di consiglieri e assessori. I documenti erano stati inviati agli uffici comunali ma anziché finire online hanno preso la polvere nei cassetti. “Il sindaco - informa Gessaroli - ha finalmente risposto alla mia interrogazione. Emerge che chi doveva fare e controllare non l’ha fatto. Della vicenda si dovrà occupare l’autorità anticorruzione, perché sono previste sanzioni economiche e disciplinari per chi non ottempera a questo obbligo di trasparenza”.

Il paradosso di Cattolica a 5 Stelle vuole che l’unico comune pentastellato della provincia scivoli proprio sul tema della trasparenza, la bandiera sempre sventolata dai militanti grillini.

Il Pd, per esempio, ha sollevato il caso del bando per la gestione dei mercatini estivi. Era uscito un bando che chiedeva almeno tre anni di esperienza, e si era presentata solo la ditta che aveva svolto il servizio negli anni precedenti. Pochi giorni prima della scadenza, il bando viene ritirato e se ne pubblica uno nuovo dal quale sparisce il requisito dei tre anni di esperienza. A questo punto si presenta e lo vince una ditta di fresca costituzione, il cui titolare in precedenza è stato in società con un assessore e che a quanto pare vanta un invidiabile elenco di protesti. È immaginabile come si sarebbero scatenati i 5 Stelle a parti inverse.

“Il dato politico più rilevante – osserva Alessandro Belluzzi, Pd, già stretto collaboratore del sindaco precedente, da sabato prossimo, salvo sorprese, nuovo segretario del partito a Cattolica – è la mancanza di visione progettuale di questa amministrazione. L’unico atto emerso è il Masterplan che è un irrealizzabile libro dei sogni. Ci è costato 30 mila euro e abbiamo visto che l’assessore lavorava nello stesso studio dove era presente l’architetto che lo ha firmato. Anche in questo caso è immaginabile cosa sarebbe successo a parti inverse”.

Secondo Belluzzi ai 5 Stelle manca una vision sul futuro della città, ma manca anche una corretta pratica amministrativa. Avevamo lasciato progetti cantierabili, come il rifacimento delle fogne della zona regioni. La Giunta attuale non l’ha eseguito. Dove sono finiti i 300 mila euro stanziati? Nelle luci di Natale? Avevamo posto le condizioni per l’eliminazione dell’addizionale Irpef. È stata invece confermata. È stata eliminata la festa dello sport che era un appuntamento importante per il mondo sportivo di Cattolica. Peraltro le associazioni sportive aspettano l’uscita del bando per la gestione degli impianti, che è in ritardo di un anno”.

Belluzzi fa il proprio mestiere di segretario in pectore del maggior partito di opposizione ma è impressione diffusa che, a parte le suggestioni del Masterplan che ancora sono lettera morta, la giunta a 5 Stelle non abbia in questo anno e mezzo di attività dato alcun segnale di sostanziosa novità rispetto al passato. Un indicatore rivelatore è il bilancio, la cui impostazione è rimasta inalterata. Nessuna novità su tasse, servizi, alienazione di beni pubblici. Il bilancio sta in piedi grazie a oltre nove milioni di residui attivi, ma non si sa quanti di quei crediti siano realmente esigibili. Gli stessi revisori dei conti, nemmeno tanto fra le righe, hanno lanciato l’allarme e invitato la giunta ad accantonare poste sufficienti. Entro l’anno dovrebbe poi arrivare la sentenza sul contenzioso Swap (i famosi e famigerati derivati) che, se fosse favorevole, liberebbe molte risorse. Intanto però, niente di nuovo sotto il sole.

Anche la politica urbanistica segue i binari del passato: il Rue (regolamento edilizio comunale) è stato approvato così come l’aveva pensato la precedente amministrazione.

L’unico segnale di cambiamento, riconoscono anche i critici più severi, è nei rapporti con i cittadini: il sindaco Gennari li riceve. Le associazioni di categoria hanno vissuto un anno di luna di miele: finalmente erano ascoltate. Ma ora anche loro aspettano che dalle parole si passi ai fatti.


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