Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Medjugorje e l'outing religioso di Erbetta (Patto Civico)

Lunedì, 30 Novembre -0001

Sulla sua pagina Facebook la foto del profilo è un’immagine dell’arcangelo Michele. E spesso gli capita di condividere post di contenuto religioso. L’ultimo è il video della veggente di Medjugorje, Mirjiana, nel quale, durante la presunta apparizione della Madonna, si odono urla disumane. Mario Erbetta, capogruppo in consiglio comunale per Patto Civico, lo pubblica, con l’ormai noto hashtag #lerbettapensiero, e lo accompagna con un commento. Una sorta di outing della propria fede religiosa. “Il male – scrive - esiste e combatte tutti i giorni contro il bene. Io a Medjugorie ci sono stato tre volte e ho assistito a gente indemoniata che impazziva al momento dell'apparizione della Madonna. Poi finita l'apparizione si placavano. Ho visto donne sbattere per terra e agitarsi con voce cavernosa, in una lingua indecifrabile o in italiano bestemmiando i Santi. Sembravano immagini di un film horror. Ma le tante grida di più persone in questo video mi ha lasciato sconvolto. Sembra che un pezzo dell'inferno sia sulla terra e non ce ne siamo ancora accorti. Non sono un ortodosso cattolico ma ho fede e credo che ogni giorno noi ci confrontiamo con il male. Ed il male esiste ed è in mezzo a noi costantemente, nei bisogni quotidiani, nella vita frenetica che ci allontana dalle famiglie, nella competizione che ci pone gli uni contro gli altri, nella difficoltà ad aiutare il prossimo, nell'abbandono della nostra spiritualità e della preghiera”. È lo stesso Mario Erbetta che nelle settimane scorso polemizzava con il Pd sulle misure contro il gioco d’azzardo, accusandolo di volere un Stato etico, o è un’altra persona? No, è lo stesso Mario Erbetta. “Credo nella libertà, nel libero arbitrio che ogni persona possiede. Non mi piace che lo Stato oggi mi proibisca il gioco, magari domani mi proibisce una fede, dei valori, una religione. Non mi piace uno Stato che impone, voglio uno Stato che lascia scegliere liberamente. Altrimenti si arriva allo Stato etico o allo Stato teocratico dell’Islam”.

Fede religiosa e contrarietà allo Stato etico che procedono di pari passo. Ma Erbetta che ci è andato a fare a Medjugorje? “Sono un credente, sono un cristiano. E ho l’abitudine di fare i fioretti, sacrifici offerti per ottenere una grazia”. Ma è sempre stato religioso, o c’è stato un incontro e una caduta da cavallo sulla via di Damasco? “Sono sempre stato credente. Per molti anni ho fatto il discotecaro e forse in quel periodo mi sono un po’ allontanato dalla pratica cristiana. Poi mi sono sposato, sono nate le bambine, bisognava battezzarle, seguirle nel catechismo. E così sono tornato alla fede…”. E perché allora ha scritto di non essere un cattolico ortodosso, cosa intendeva? “Vado a messa, frequento i sacramenti, mi piace andare a visitare i santuari. Volevo dire che non sono un fanatico, conservo il mio spirito critico”. Torniamo a Medjugorje. “La prima volta ci sono stato nel 2010 per accompagnare mia sorella. Poi ci sono stato nel 2011 con un gruppo di amici, il 2 di agosto, il giorno delle apparizioni. Una terza volta con un mio amico che cercava delle risposte per la propria vita e lì si confessato dopo vent’anni dall’ultima volta”.

E cosa ha trovato a Medjugorje? “Ho visto tante cose, alcune incredibili. Tutta la notte, alla vigilia dell’apparizione, a recitare il rosario, in tutte le lingue. Ho visto un sacerdote e un gruppo di persone che recitavano preghiere su una donna che urlava e bestemmiava in non so quale lingua sconosciuta. Una paralitica che si è alzata e ha ripreso a camminare”. I racconti di Erbetta sono intensi, impossibile trattenerli tutti nei dettagli. Gli chiediamo che rilevanza pratica ha nella vita di tutti i giorni questo riferimento a Medjugorie. “Si diventa più comprensivi, più tolleranti, più misericordiosi. Si impara ad essere meno egoisti, a considerare tutti come fratelli”. E tutto questo c’entra con la vita politica che oggi la vede protagonista in consiglio comunale? “Io sono uno, sono lo stesso sempre, in qualsiasi cosa che faccio. Svolgo la professione di avvocato e mi occupo di separazioni e di divorzi. Mi è capitato di rimettere insieme coppie che si erano rivolte a me per separarsi”.

Il suo collega in consiglio comunale, Simone Bertozzi, del Pd, ha commentato il suo post dandogli del visionario, dell’allucinato. “Simone è un ragazzo a cui voglio molto bene, ma lui è un comunista vecchio stile, gli dico che è l’ultimo dei comunisti. Lui è agnostico e considera tutto questo come frutto di suggestione. A lui e a tutti gli scettici dico: andate a vedere, poi potrete valutare”.

Oggi, nell’epoca post ideologica che viviamo, avere una fede, un ideale, è dunque utile per vivere? “Non sono come si possa fare altrimenti. Penso che un agnostico faccia più fatica a dare risposte agli interrogativi della vita. Non si può vivere senza valori, non c’è vita senza spiritualità”.

Ha concluso il suo post su Facebook con una sorta di benedizione: “Che l'Arcangelo Michele protegga sempre voi e le vostre Famiglie”. “Anche di recente – spiega – sono stato a Monte Sant’Angelo, in Puglia, per consacrarmi all’arcangelo Michele. Sono tempi brutti, il male è presente nel mondo. È bene chiedere la sua protezione. Io al collo porto anche il rosario angelico”.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram