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Agosto non ha brillato, giugno e stranieri salvano la stagione

Lunedì, 02 Ottobre 2017

Sì, il mese di agosto, è andato bene, ma non benissimo, bisogna riconoscerlo. Stando ameno alle statistiche ufficiali, che sono l’unico dato a disposizione. A livello provinciale si è concluso con uno striminzito 1,1 per cento di presenze in più. Fortunatamente molti turisti hanno allungato la permanenza media, altrimenti il dato sarebbe stato in negativo. Sì, perché gli arrivi, che solitamente vengono presi con il segno della capacità attrattiva di una destinazione, hanno il segno meno: -0,1 di arrivi italiani, -0,4 di arrivi stranieri. Una ulteriore conferma come sia difficile giudicare l’andamento di una stagione dalle impressioni: tutti ad agosto a dire così tanta gente mai vista, ma alla prova dei numeri le valutazioni a spanne non hanno retto.

Vediamo l’andamento nelle singole località della costa. A Bellaria Igea Marina tutti i dati sono con il segno negativo: arrivi italiani -2; arrivi stranieri -2,2; pernottamenti italiani pari e patta; pernottamenti stranieri -0,8. Anche Cattolica chiude il mese di agosto con il segno meno: sono calati dell’1,1 per cento arrivi italiani e stranieri, ed anche le presenze italiane; fortunatamente sono cresciute del 2,6 per cento le presenze estere, altrimenti il bilancio finale sarebbe maggiormente negativo. Misano Adriatico si distingue per un +2,4 per cento di presenze, grazie ad un buon incremento (+2,9) di italiani. Riccione denuncia una forte criticità sul mercato estero: gli arrivi stranieri sono calati del 9,8 per cento e le presenze del 5,5; grazie alla tenuta degli italiani il mese si conclude comunque con un +1,3 per cento. Arriviamo al capoluogo, Rimini, che rispetto ad alcuni recenti anni passati, sembra aver recuperato il ruolo di locomotiva della Riviera: agosto presenta un saldo positivo su tutti i fronti, +1 per cento di arrivi, +1,8 di presenze.

Il bilancio dei primi otto mesi (gennaio-agosto) in provincia è certamente più che positivo (+5,7 di arrivi e +3,7 di presenze) ma non si può non notare che questa performance più che ai due centrali mesi balneari, luglio e agosto, che in realtà non hanno brillato, è dovuta all’ottimo andamento di giugno e di alcuni mesi primaverili, soprattutto aprile con la Pasqua. C’è stato un processo di destagionalizzazione che, paradossalmente, ha penalizzato la stagione. E questo nell’anno in cui, secondo tutti gli studi, gli italiani avrebbero scelto in massa le spiagge nostrane, preferendole a quelle esotiche a rischio terrorismo.

Proviamo ad osservare tre regioni che costituiscono storici bacini d’utenza del turismo in Riviera. Dalla Lombardia, il bacino più ampio, le presenze sono diminuite in luglio dello 0,8 per cento e cresciute in agosto dell’1,3; saldo finale dei primo otto mesi +2,7. L’Emilia Romagna, secondo bacino, è calata in luglio dell’1 per cento, cresciuta in agosto del 2,7, saldo finale + 4,3. Sono invece in crescita in tutti i mesi i pernottamenti provenienti dal Veneto.

Sul fronte dei mercati esteri si confermano le tendenze emerse nei dati parziali: la Francia è sostanzialmente stabile, tendente al ribasso; le presenze tedesche sono cresciute del 7,5 per cento; la Russia è in netta ripresa con il 28,6 per cento; ottima la perfomance della Polonia con il 14,6; sostanzialmente stabile la Svizzera, che resta il terzo bacino dopo Germania e Russia; tutte ottime le performance di paesi nordici come Svezia, Lituania e Lettonia, anche se in termini assoluti i valori sono bassi.

Le presenze estere costituiscono il 22 per cento del totale e si può ben dire che abbiano salvato la stagione.

P.S. Sul sito delle statistiche turistiche della Regione, è improvvisamente scomparsa la tabella che riportava i movimenti turistici giornalieri. Ce ne eravamo serviti nel precedente articolo che paragonava le performance di Notte Rosa e ponte del 2 giugno. La tabella è scomparsa dopo il nostro articolo. Che sia casuale?

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