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Pd, la finta candidatura di Magrini e le lotte fra correnti

Martedì, 19 Settembre 2017

È una candidatura che non è una candidatura, al massimo è una minaccia di candidatura. È uno di quei giochetti politici che si usavano quando la politica era in gran spolvero. Adesso fa impressione vederlo usare da Magrini, anche se forse il suggeritore è personaggio di più lunga esperienza politica.

Comunque la campagna congressuale del Pd è stata messa a subbuglio da questa finta discesa in campo del segretario attuale Juri Magrini. Il qual non ha detto che si candida, ha fatto una serie di considerazioni per mandare messaggi a chi poteva capirli e ha concluso: “La mia candidatura entra in campo solo per contrastare chiunque voglia far saltare l'unità e la ricerca di sintesi difficili ma possibili. Insomma la mia candidatura c'è solo se i 'professionisti del trasversalismo' si mettono all'opera per far saltare l'unità”

I nemici di Magrini sono dunque i professionisti del trasversalismo. Quindi il suo è tutto fuorché un siluro alla candidatura di Stefano Giannini, sindaco di Misano Adriatico, candidatura di fatto accettata dall’area Orlando che ha a Rimini come referente l’assessore regionale Emma Petitti. In una intervista del giorno dopo, Magrini ha detto esplicitamente che Giannini va più che bene.

Per individuare i nemici di Magrini bisogna dare un’occhiata ai movimenti di Filippo Sacchetti, giovane assessore del Comune di Santarcangelo e, a quanto si dice di lui, sufficientemente ambizioso per tentare la scalata a segretario del partito. In nome di cosa? È presto detto: in nome di un ricambio generazionale che è un argomento che in periodo di crisi trova sempre un buon numero di seguaci. A quanto pare il giovane Sacchetti ha provato a fare il giro delle sette (forse molte di più) chiesuole e conventicole del Pd per trovare appoggi alla propria candidatura giovanile e potenzialmente trasversale. E sembra che a dargli un po’di filo da tessere abbia trovato quel Lino Gobbi grande architetto, insieme a Riccardo Fabbri, dell’operazione Patto Civico con Pizzolante. Lino Gobbi, Patto Civico, Pizzolante sono argomenti che fanno venire l’orticaria a Magrini e all’area politica di riferimento che ha come nume tutelare Maurizio Melucci. Se possibile, Gobbi e Pizzolante, non li vogliono vedere manco in fotografia.

Bisognava bloccare sul nascere questa nuova ventata di protagonismo di Lino Gobbi, impedire che si aprisse il vaso di Pandora dove soffiano impetuose le correnti del Pd, e l’uscita domenicale di Magrini, chiara solo agli addetti ai lavori, aveva questo scopo. Per capire se lo abbia raggiunto bisogna attendere i prossimi giorni e in particolare il 2 ottobre che è il termine ultimo per la presentazione delle candidature. Ma è probabile che si ritorni all’ipotesi di partenza: convergenza su Giannini.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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