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Prostituzione in strada, oltre 900 multe per clienti e lucciole

Lunedì, 18 Settembre 2017

(Rimini) Dal 2014 al 2017 sono state 920 le sanzioni elevate a clienti e prostitute in applicazione all’ordinanza del comune di Rimini. “Un numero crescente, dai 193 del 2014 ai 317 dell’anno in corso dovuto soprattutto al potenziamento dei controlli messo in campo dalla Pm. Basti ad esempio ricordare l’operazione condotta a luglio, quando in 24 ore sono state applicate 26 sanzioni solo per violazione dell’ordinanza sindacale”, spiega l’assessore del Comune di Rimini Jamil Sadegholvaad. L’attività di contrasto alla prostituzione prevede anche l’applicazione del regolamento di Polizia Urbana e da quest’anno anche la contestazione del codice penale che, depenalizzato, punisce gli atti osceni in luogo pubblico con una sanzione fino a 10.000 euro. “Una rete di provvedimenti che dal 2013 ad oggi ha portato ad elevare 1.089 verbali legati al contrasto del fenomeno della prostituzione (346 nell’anno in corso). Numeri che testimoniano come l’impegno ad arginare una piaga odiosa per molteplici aspetti non manca, ma rimane la ferma convinzione che queste attività non possono essere relegate solo alla buona volontà e alla ‘creatività’ degli amministratori locali”

Con l’entrata in vigore dell’ordinanza voluta dal sindaco di Firenze Nardella, poi seguito dal collega di Benevento Mastella, “negli ultimi giorni nel Paese si è riacceso il dibattito sul contrasto alla prostituzione su strada, sulle difficoltà di trovare soluzioni per gli amministratori locali per arginare un fenomeno che degrada le città e che umilia le donne costrette a prostituirsi, spesso sfruttate ed esposte a rischi e pericoli. Un tema che, pur alla luce del decreto Minniti che finalmente lascia maggiori spazi di manovra ai sindaci, continua a restare immerso nel mare di contraddizioni che l’assenza di un quadro legislativo inevitabilmente crea”.
Sadegholvaad non può “fare a meno di ricordare le difficoltà che questa stessa Amministrazione ha dovuto affrontare per trovare uno strumento che potesse essere utile allo scopo, senza rimanere impigliato nelle maglie della burocrazia e della (non) legge. L’amarezza per le prime ordinanze antiprostituzione bocciate, la frustrazione per la consapevolezza di avere le mani legate, non ci hanno comunque impedito di insistere e dal 2014 abbiamo messo in campo l’ennesima ordinanza sindacale, contingibile ed urgente, che colpisce con una sanzione amministrativa pecuniaria chi pone in essere comportamenti diretti ad offrire prestazioni sessuali a pagamento e chi sarà sorpreso concordare l’acquisizione di tali prestazioni. Uno strumento che nel corso degli ultimi anni ha prodotto effetti importanti in termini di deterrenza e di sanzioni, anche grazie ad un impegno crescente della Polizia municipale, a cui va il mio ringraziamento”.


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