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"Alleanza con il civismo" Pd, l'area Renzi candida Giannini

Mercoledì, 06 Settembre 2017

L’area Renzi (uscita vincente anche a Rimini all’ultimo congresso nazionale) cha andidato Stefano Giannini, 61 anni, sindaco di Misano Adriatico, a segretario provinciale del Pd. L’obiettivo (e la speranza) è che su questo nome possa convergere tutto il partito, anche se qualche prima reazione è un po’ stonata. Scrive ad esempio il sindaco di Gemmano Riziero Santi: “La componente renziana si è legittimamente riunita per decidere programma e candidato segretario della Federazione. Auguro un buon lavoro al collega Giannini, ce n'è bisogno. La componente orlandiana si riunirà legittimamente per orientarsi sul che fare. La conferenza programmatica è svuotata di significato. Siamo già oltre”.

Nella conferenza stampa di lancio della candidatura, il consigliere regionale Giorgio Pruccoli ha spiegato che il nome di Giannini è emerso come naturale espressione dei temi che l’area Renzi proporrà alla conferenza programmatica (che comincia sabato prossimo) e al congresso di ottobre.

Secondo Pruccoli due sono i temi centrali: la necessità di politiche di sistema e di area vasta in settori delicati come acqua, trasporti, rifiuti, sanità, e Giannini come sindaco in questi anni ha molto lavorato per tessere i fili della coesione fra i territori; il Pd locale esce dal recente turno amministrativo in stato di sofferenza, soprattutto nella zona sud dove sono stati persi Comuni importanti, e Giannini rappresenta proprio quell’area della provincia.

Il documento programmatico varato dall’area Renzi non è stato consegnato alla stampa, ma il candidato in pectore non si è sottratto all’esigenza di indicare i punti principali. Il punto di partenza è il risultato deludente delle amministrative, dovuto a errori sulla lettura dei bisogni e sulle alleanze, è pertanto urgente un lavoro di ricucitura con la società civile, nella certezza che il Pd non dovrà mai più considerarsi partito autosufficiente e autoreferenziale. Dovrà invece essere quanto mai aperto a quello che Giannini chiama il mondo del fare, cioè l’attività imprenditoriale e il volontariato. Il suo Pd seguirà la linea di un’alleanza con il civismo sociale e con il civismo di imprese e professioni. Par di capire che, se sarà eletto, non avremo più un segretario del Pd (vedi Magrini) che polemizza con l’on. Sergio Pizzolante, promotore della lista civica che ha consentito a Rimini l’elezione di Gnassi al primo turno. Giannini comunque avverte che non c’è solo il modello Rimini: lui a Misano da tempo si è mosso nella stessa direzione, su undici consiglieri della sua maggioranza, solo cinque hanno la tessera del Pd.

Giannini spiega anche di aver accettato la candidatura perché spera in questo modo di coinvolgere nella futura segreteria qualche giovane amministratore che ha bisogno di farsi le ossa e di acquisire le necessarie competenze per poter affrontare le nuove sfide dei problemi locali in un’ottica di area vasta. Alle elezioni del 2019 non si potrà ricandidare a sindaco e quindi è pronto a mettere a disposizione la sua esperienza per far crescere un gruppo di giovani.

Quando gli si chiede se il congresso potrà essere unitario, risponde che la sintesi fra le diverse anime del partito è una necessità e che se si parte dai programmi, non si potrà poi che arrivare alla convergenza anche su nome. E precisa: “Non mi sono mai sottratto alle battaglie ma non sono un divisivo. Quando è il momento di gestire e amministrare, so includere e coinvolgere”.

A questo punto è l’area Orlando che deve fare la prossima mossa.


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