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Fine dei vitalizi? No, vittoria di chi è contro il Parlamento

Mercoledì, 02 Agosto 2017

Riceviamo dall'on. Sergio Pizzolante e pubblichiamo:

"Il dibattito alla Camera sui vitalizi dei parlamentari si è risolto, come era prevedibile, in uno spot contro il Parlamento. E poiché il Parlamento è parte integrante della democrazia rappresentativa( che è a sua volta, l'unica democrazia possibile), possiamo dire che abbiamo assistito a prove tecniche di tirannia."
Inizia così l'editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera di oggi 2 Agosto 2017.

Panebianco aggiunge che le forze parlamentari abdicano, e la democrazia si spezza, quando rincorrono i movimenti antiparlamentari sul loro terreno, la demagogia e il populismo. È quello che ha fatto( purtroppo, ripeto, purtroppo!) Renzi.

Nel mio intervento alla Camera ho detto più o meno le stesse cose.  Oltre al sottoscritto, cose simili le hanno dette Ferdinando Adornato, Fabrizio Cicchitto e Massimo Parisi. Poco, troppo poco. E tutti ridicolizzati dalla stampa. Che come la storia insegna, non ci ha guadagnato molto con le tirannie. Ma questo è un film già visto. Dopo il 1911, legge sul Suffragio Universale, il popolo entrava in Parlamento e il Corriere della Sera di Albertini avvio una feroce campagna antiparlamentare. Lo stesso Albertini si accorse troppo tardi dell'errore. Sta succedendo ancora.

Panebianco auspica una reazione del Parlamento perché la democrazia o è rappresentativa o non è!
Perché, ovunque, la mitica democrazia diretta ha trovato forme di applicazione si è trasformata, appunto, in tirannia, in forma totalitaria o autoritaria.
Siamo stati solo in quattro a reagire.
Io ho detto che capivo i 5 stelle, sono governati da una associazione che si chiama Rousseau, il filosofo della democrazia diretta. Per loro è logico bombardare il Parlamento, il luogo della democrazia reale, quella rappresentativa, e invece non capivo il Pd. E  la sua subalternità culturale verso i grillini.
Per i 5 stelle è normale difendere in Parlamento tutte le prerogative dei Magistrati, del potere giudiziario a svantaggio del potere legislativo!
Dire che ai magistrati non si possono bloccare gli stipendi, a differenza di quanto si è fatto per i dipendenti pubblici(pur essendo loro dipendenti pubblici) perché si lede la loro autonomia e indipendenza e affermare, in parallelo, che i Parlamentari devono essere trattati come tutti i dipendenti pubblici(pur essendo essi indipendenti per dettato costituzionale) ha una sua logica per una forza antiparlamentare. È una aberrazione quando lo dice Richetti!
Durante il mio intervento alla Camera, gli applausi più sostenuti mi sono arrivati dai 5stelle. Di Battista è venuto a congratularsi. Mi ha detto che il mio intervento era corretto, che la rincorsa del Pd sul terreno del populismo non avrebbe portato loro un voto in più, perché sul quel terreno sono in grado di fare sempre, più uno! Come sta succedendo in queste ore al Senato. Come ha detto Di Maio nel suo intervento alla Camera : " non ci basterà mai!"
Ho poi scoperto che,nei giorni successivi al dibattito alla Camera,sono diventato una specie di star nella rete dei 5 stelle.
Il mio intervento è stato esibito come un trofeo. Centinaia di migliaia di visualizzazioni e decine di migliaia di condivisioni. Era la prova che il "Piano Rousseau", avanzava.
Dove ho sbagliato?
Non ho sbagliato io.
Io ho detto che loro avevano raggiunto un risultato, l'auto dissolvimento del Parlamento. E ho aggiunto che stava avvenendo con l'aiuto decisivo del Pd.
Il dibattito sui vitalizi( che non ci sono più dal 2012), non era un dibattito sui vitalizi, ma sui valori della democrazia rappresentativa!
I 5 Stelle l'hanno capito, i parlamentari del Pd no!
O peggio, sono venuti in molti a stringermi la mano nel giardino della Camera. Ma hanno votato per la legge Richetti.
Peggio, molto peggio che non capire.

Ma sono tante le cose che le forze politiche non capiscono e che alimentano la cultura antiparlamentare e antidemocratica.
Lo dice sempre Panebianco.
Se la narrazione del circo mediatico giudiziario più potente  del mondo,nato con tangentopoli, è quella che l'Italia sarebbe il Paese più corrotto del mondo, dato smentito dalle sentenze passate in giudicato,
non c'è salvezza!
Se chi fa politica è un ladro a prescindere, non c'è salvezza.
Perché così la politica la faranno solo i ladri veri.
Un Paese che ha una autorità anticorruzione che interviene su tutto non può salvarsi.
Se un Paese fa le leggi sul presupposto che chi le fa è corrotto, come gli enti pubblici che devono applicarle e le imprese che devono utilizzarle, non si può salvare.
È una riflessione che dovrebbero fare i politici, ma anche i giornalisti e i professori nelle scuole e nelle università!
La vedo dura.

Sergio Pizzolante


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