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Il vuoto, i nostri ragazzi, il terrorismo

Venerdì, 26 Maggio 2017

Come fa un ragazzo di 23 anni a farsi esplodere in mezzo ad una folla di bambine se il vuoto non l’ha già preso per le nostre strade occidentali di Manchester o Parigi, sui nostri banchi di scuola dove spieghiamo l’Ulisse di Joyce e l’economia di Smith, nelle discoteche in cui balliamo la stessa musica commerciale, nelle reti informatiche della post-verità o nelle stesse multisale di proiezione di film spazzatura che ogni giorno ci propinano, a partire dalla Walt Disney Studios Motion Pictures?

Chissà perché un mio alunno durante tre giorni di gita a Palermo è rimasto impressionato quasi solamente da un inciso sfuggito ad una guida turistica che spiegava il barocco della bellissima chiesa di Santa Caterina d’Alessandria: “l’arte del ‘600 testimonia l’horror vacui che caratterizza l’uomo”. Giacomo frequenta un istituto economico e non sa nulla di latino, ma si è precipitato a chiedere spiegazione e da allora non perde occasione di ripetere il concetto. Credo che la frase abbia facilitato in lui una connessione tra l’horror vacui e le tante paure, incertezze, insoddisfazioni, delusioni, tradimenti, cinismi in cui affoga la sua generazione sfortunata, sfortunatissima, perché stuprata dalla logica a cui il mondo adulto si sottomette: pubblica efficienza produttiva ripagata da emozionanti consumi privati a gogò.

Ma avete letto i testi delle canzoni di Ariana Grande? Come si fa a inalare ad una piccola di 13 anni quel veleno? Gli innocenti scampati alle bombe non rischiano una mutilazione spirituale altrettanto ingiustificata? Pasolini la chiamava l’orrido. Tutto è strumento, tutto è consumo: corpi e anime.

Un ragazzo di 23 anni si fa esplodere perché gli promettono il paradiso, dicono. Ma come fa a credere che ammazzando angeli si possa andare in paradiso? Bisogna che la sua vita sia già un inferno! Allo stesso modo viene da chiedersi: come può succedere che un povero genitore possa sopportare sacrifici metropolitani per accendere le cuffie da coniglietta della propria piccolina che balla sulle note di Side To Side?

(...) cavalco un c*zzo, bicicletta
Vengo dentro di te, ti do questo tipo di esplosione
Se vuoi Minaj, ho un triciclo*
Tutte queste stron**tte, tentano di imitarmi
Ho un corpo che fuma** così mi chiamano 'giovane caminetto Nicki'

o di Everyday?

(...) mi sta dando questa buona m***a ....
ogni volta, ovunque, piccolo ragazzo, io posso comportarmi male
respirami dentro, respirami fuori, fammi sentire
che sto correndo nelle tue vene

Purtroppo basta che la sua vita sia diventata una solitudine. La solitudine che tutti sperimentiamo: quella che ci priva della primogenitura con un piatto di lenticchie. E’ forse meno straziante mettere al mondo un uomo e vederlo riempire di vuoto per il resto dei suoi giorni di quanto sia vederlo bruciare vivo?

Solo chi non dà più il giusto peso alla carne e allo spirito può ritenere blasfemo il paragone e pensare che su questo sentiero si finisca per giustificare il carnefice. Invece, proprio questo è lo spettro che si aggira in occidente.

E’ ormai palese che l’uomo moderno atlantico è in via di estinzione: presa la strada dell’autogestione sessantottina è precipitato nel tritacarne della merce e dell’emozione, dissoluzioni del lavoro e dell’amore.

L’occidente non può più essere salvato, deve nascere qualcosa di nuovo, in ciò sta la lungimiranza di chi sostiene che siamo ad un cambiamento d’epoca. L’Europa inesiste e nessuno sarà in grado di farla rinascere. Terra del tramonto era, terra del tramonto è: qui tutte le narrazioni si concludono. Chi ragiona ancora in termini di Europa vs resto del mondo è un nostalgico o un utopista. La nuova casa deve essere rifondata ed ha le dimensioni del pianeta con le porte aperte. Come sempre, si potranno avviare i lavori solo su una solida pietra, non sul vuoto del Truman show.

Alfiero Mariotti

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