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Banca Carim, perdita di 72,9 milioni per l’esercizio 2016

Martedì, 04 Aprile 2017

(Rimini) Banca Carim ha approvato l’esercizio 2016, con una perdita pari a 72,9 milioni di euro. Il quadro, spiegano dalla banca, è quello di “riduzione delle masse intermediate rispetto al precedente esercizio (Raccolta Totale -11,4% e Impieghi -7,2%)”. Dalla banca, inoltre, evidenziano la “crescita della raccolta gestita (+47 milioni +5,7%), commissioni complessive sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio, costi amministrativi in strutturale riduzione (-3 milioni), nonostante gli accresciuti oneri di sistema (contribuzioni straordinarie al Fondo di Tutela dei Depositi e al Fondo di Risoluzione delle Crisi Bancari – canone sulle DTA - Deffered Tax Asset), rettifiche su crediti per oltre 90 milioni.
Azzeramento dei residui avviamenti iscritti in bilancio (23 milioni), riserve di liquidità adeguate ai ratios prudenziali”.
Oltre che del “generalizzato ridimensionamento della profittabilità delle banche, la perdita d’esercizio (72,9 milioni) risente soprattutto della maggiore copertura dei crediti anomali, della integrale svalutazione degli avviamenti iscritti in bilancio e degli accresciuti oneri di sistema (contributi ordinari e straordinari ai fondi di sostegno della stabilità del sistema bancario)”.
Il Tier1 ratio ed il Total Capital ratio “si attestano rispettivamente a 6,91% e 8,70% in crescita rispetto ai valori al 30 giugno 2016 (6,22% e 8,08%)”.
Dopo la mancata esecuzione dell’aumento di capitale pianificato nel 2016, la possibilità di conseguire in tempi brevi nuovi apporti di capitale per assicurare alla Banca orizzonti strategici di integrazione e di rilancio competitivo “è ora favorita -secondo la banca - dai decisivi interventi di efficientamento realizzati da Banca Carim negli ultimi anni: riqualificazione degli attivi (accantonamenti operati nel quadriennio 2013 – 2016 pari a circa 308 milioni di euro, 90 milioni nel 2016) e forte incremento delle coperture dei crediti deteriorati in larga prevalenza anteriori alla restituzione della banca alla gestione ordinaria; integrale svalutazione degli avviamenti iscritti in bilancio (-23 milioni nel 2016); adozione di criteri di massima prudenza nella nuova attività di prestito, che registra modesti tassi di deterioramento; rafforzamento dei controlli e dei presidi di liquidità; razionalizzazione della presenza territoriale della banca, con una riduzione del 32% del numero di sportelli, anticipando il trend ora espresso dal sistema, e del 12% del numero dei dipendenti (mediante meccanismi di incentivazione all’esodo); riduzione del costo del personale del -13,6% e delle altre spese amministrative -19,8% (dato normalizzato) nel corso dell’ultimo quadriennio; digitalizzazione dei processi, migrazione dell’operatività bancaria tradizionale su canali alternativi, adozione di strumenti di lavoro evoluti, trasformazione del layout di filiale e riorganizzazione del modello distributivo”.
L’“opera” di “razionalizzazione” ha consentito a Carim di “confermarsi banca di riferimento per il territorio di elezione, ove esprime importanti quote di mercato, specie nella provincia storica di insediamento: oltre 19.000 i clienti assistiti con il credito, più di 90.000 i depositanti”.
Prossimità e mirato presidio del rischio hanno consentito di “dimezzare il livello di concentrazione del credito erogato. La quota di reddito derivante dalla prestazione di servizi alla clientela è passata dal 62,3% al 87,7% dei proventi derivanti dall’intermediazione del denaro (depositi e prestiti)”.
Nel corso del secondo semestre 2016 è stata avviata e conclusa una verifica ispettiva da parte della Banca d’Italia avente natura di aggiornamento rispetto alla precedente ispezione ordinaria del 2015. “Gli esiti delle valutazioni sul portafoglio crediti sono stati interamente recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2016. I livelli di copertura dei crediti in default fanno registrare i seguenti dati: sofferenze al 61,9% (50,3% escluse le radiazioni parziali 2015) vs 59,0% sistema deteriorati al 50,5% (41,0% escluse le radiazioni parziali 2015) vs 46,4% sistema”.


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