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Razzismo, la condanna della Caritas: Ingiustificata la paura dei profughi

Venerdì, 24 Marzo 2017

(Rimini) “Solidarietà e vicinanza a Emmanuel, il giovane nigeriano ferito gravemente ieri sera a Rimini” arriva dall’Associazione Madonna della Carità (in seno alla Caritas diocesana), in prima linea nell’accoglienza dei richiedenti asilo a Rimini. “Vogliamo esprimere anche una condanna molto ferma nei confronti dell’aggressione vigliacca e feroce, del tutto immotivata, nei suoi confronti”.
Questa violenza “non colpisce solo un giovane, ci colpisce tutti; non ferisce solo un giovane, inerme, ma i valori più profondi della comunità riminese: lo deve sapere chi pensa di poter sporcare i valori dell’accoglienza, della solidarietà, della condivisione alimentando paure che diventano odio ed esplodono in assurdi episodi come quello di mercoledì, a causa del quale Emmanuel sta ancora lottando fra la vita e la morte”.
E’ successo a Rimini, “da sempre capitale dell’accoglienza e delle opportunità; quanto accaduto chiama in causa ciascuno di noi, perché l'altra sera quella violenza verbale e ottusa che serpeggia nei social è diventata reale nella vita di tutti”.
Dalla Caritas si domandano, “da che parte stiamo e da cha parte staremo, da oggi in poi? Da quella di Emmanuel, aggredito perché ‘negro’, o dalla parte di chi sostiene che ‘sono troppi’ o che 'fanno paura', alimentando le angosce di coloro che vorrebbero il trionfo di una società tetra in cui la diffidenza prevale sull’incontro? Ogni giorno, il nostro impegno è quello di accompagnare chi arriva da lontano come Emmanuel; hanno attraversato il deserto e il mare, sono giovani alla ricerca del proprio posto nel mondo, in fuga da guerre, devastazioni, ingiustizie lontane che si sono scaricate sulle spalle della loro generazione. Non risponde al vero che siano tanti, troppi o siano una minaccia per gli italiani, per le tradizioni, per i posti di lavoro. A Rimini, se ne contano 1 su 2.500 riminesi residenti”.
“Noi vogliamo stare dalla parte delle persone come Emmanuel che, a causa del diverso colore della loro pelle, diventano ogni giorno bersaglio della paura, della rabbia e della frustrazione di chi vede l'odio come sola riposta possibile.
Riteniamo che la condivisone e la solidarietà possano essere le fondamenta della società del futuro”.