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Nomadi, Sensoli: delibera non in linea con la Regione

Lunedì, 20 Marzo 2017

(Rimini) Si torna a parlare di nomadi e della difficile questione della chiusura del campo di via Islanda, un parcheggio usato abusivamente allo scopo, di quelli che l’Europa chiede a tutte le sue nazioni di ‘superare’ perché non hanno favorito l’integrazione nelle comunità ospitanti dei nuclei familiari ospitati.
Secondo la consigliera regionale del Movimento 5Stelle, Raffaella Sensoli, la delibera approvata dalla giunta riminese in giugno (integrata e corretta in luglio) non sarebbe sempre in linea con la normativa regionale perché “il Comune di Rimini mette a disposizione soldi per l’acquisto delle casette di legno, che quindi sarebbero di proprietà comunale; mentre la legge regionale dice che i costi dovebbero essere sostenuti dalle famiglie, anche, per esempio, nel caso dell’autocostruzione (tra le soluzioni caldeggiate dalla Regione)”. Nel conto economico della delibera di giugno il quadro della spesa corrente prevede, infatti, 42mila euro per l’assegnazione di “alloggi di emergenza abitativa” e 36mila per l’erogazione di contributi economici per il “reperimento della soluzione abitativa” (la casetta di legno, per esempio).
Per Raffaella Sensoli l’atto del Comune di Rimini presenta quindi delle “zone d’ombra” che “vanno chiarite e che stiamo cercando di approfondire”, come per esempio la proprietà dei terreni da destinare alle microaree. “Di chi sarà? Non è specificato, si parla genericamente di aree pubbliche. La legge regionale invece specifica si debba trattare di aree comunali. Ho chiesto l’accesso agli atti, per sapere se ci sia un documento dell’amministrazione che identifica le proprietà di queste aree e se ci siano trattative per l’acquisto di quelle private individuate. Perché mi risulta che il comune non sia proprietario di terreni adeguati, ma la delibera non prevede spese per acquistarne”.
Quello dell’individuazione delle aree è il problema più scottante e che desta maggiori dubbi. “Il sospetto politico è che all’epoca, la scorsa primavera, non si sia riusciti in tempo a individuare i terreni giusti semplicemente perché si era in campagna elettorale e, quindi si siano volute evitare polemiche”, commenta Sensoli.
Questo però, secondo Raffaella Sensoli, ha comportato anche la perdita dei contributi regionali per le spese in conto capitale per l’acquisto dei terreni (arriveranno invece i 70mila euro richiesti per la spesa corrente), proprio perché “non si è presentato bene il progetto, che chiedeva di individuare precisamente le aree”.


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