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Neo-statalisti in consiglio: una partecipata per le maestre

Venerdì, 09 Dicembre 2016

Noi siamo per la scuola pubblica, siamo contro il progetto del governo Renzi, seguito dall’amministrazione Gnassi, che vuole privatizzare scuola e sanità, crediamo che la scuola privata riceva già molti contributi e che quindi non sia il caso di ampliare il suo spazio.

Dette così potrebbero sembrare affermazioni di un superstite esponente di Rifondazione comunista o di un sindacalista della Cgil. Sbagliato. Sono le parole pronunciate in consiglio comunale martedì scorso da Marzio Pecci, capogruppo della Lega e candidato sindaco della coalizione di centrodestra che comprendeva Forza Italia, Fratelli d’Italia e la lista Uniti si vince.

Pecci ha inanellato queste considerazioni presentando la sua mozione che chiedeva al Comune di sospendere l’esternalizzazione di alcuni servizi per l’infanzia (asili nido e quelle che un tempo venivano chiamate scuole materne). Il capogruppo leghista ha messo tutto nel calderone (anche le proteste di un gruppo di donne per la ristrutturazione di senologia a Santarcangelo) parlando di una giunta che si trova costantemente a fare i conti con la “ribellione della piazza”. Il progetto della giunta è volto solo a favorire le solite cooperative, la scuola privata non deve entrare nella nostra città, non si realizza alcun risparmio, solo la scuola laica è in grado di formare una valida classe dirigente, il referendum costituzionale a Rimini è stato una bocciatura di queste politiche della giunta Gnassi. Tutto nel frullatore, e avanti un altro.

L’altro è il capogruppo di Obiettivo Civico, Luigi Camporesi, il quale ha sostenuto che non è vero che l’amministrazione non aveva altra scelta. Poteva, per esempio, dar vita ad una società partecipata ad hoc, con lo scopo di assumere le insegnanti che così sarebbero state sottratte ad un destino di precariato. Il Comune è inadempiente nella dismissione delle altre partecipate (vedi Amir) ma nulla avrebbe vietato di crearne una nuova con questa finalità.

Ai consigli comunali il pubblico purtroppo è quasi sempre assente, ma c’è il prezioso servizio della registrazione che consente che queste perle non cadano nell’oblio.

Fra Pecci e Camporesi, sono intervenuti altri esponenti del centrodestra, quale ad esempio Gennaro Mauro (Uniti si vince) che nel primo intervento ha in pratica smentito Pecci a proposito del risparmio sottolineando che nel bilancio 2017 ci sono 200 mila euro in meno per gli asili nido. Secondo Mauro va bene l’apertura ai privati, ma deve essere salvaguardata la qualità dei servizi educativi comunali. Gioenzo Renzi ricorda che lui, sempre attento all’interesse pubblico, deve riconoscere che pubblico non sempre si concilia con l’efficienza, la professionalità e il merito. Punta l’attenzione sulla differenza abissale di costi per bambino fra scuola pubblica e scuola privata. L’esternalizzazione dei servizi doveva tradurci anche in un risparmio consistente per le casse comunali, non solo 40 mila euro come è nelle previsioni.

Da parte della maggioranza, a difendere le scelte, si alza solo il capogruppo di Patto Civico Mario Erbetta e il consigliere dello stesso gruppo, Davide Frisoni, che chiede a Pecci di scusarsi per aver offeso insegnanti e allievi delle scuole private. Gli esponenti del centrodestra (Marcello, Mauro e Renzi) prendono le distanze dalle premesse della mozione Pecci (la scuola deve essere solo pubblica), ma lì si fermano e non votano contro. Anche Camporesi prende le distanze (perché lui stesso ha frequentato per metà una università statale in Italia e per metà una privata in Inghilterra) ma torna a ribadire che si doveva risolvere il problema con una partecipata.

Al momento del voto, la mozione Pecci riceve solo i voti della Lega e di Obiettivo Civico, il resto del centrodestra si astiene, la maggioranza voto compatta contro.

Questo è il menù servito dal consiglio comunale di Rimini sul tema dell’esternalizzazione dei servizi per l’infanzia, un dibattito che si segnala soprattutto per la formazione di un originale rassemblement neo-statalista da parte di Lega e Obiettivo Civico.


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