Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Elezioni a San Marino: si va al ballottaggio

Lunedì, 21 Novembre 2016

L’evento, temuto soprattutto dai partiti di governo, si è dunque realizzato. Per decidere chi governerà la Repubblica di San Marino nei prossimi cinque anni si dovrà fare ricorso al turno di ballottaggio. Nessuna delle coalizioni in lizza ha infatti raggiunto i voti necessari per aggiudicarsi almeno 30 seggi, su 60, nel Consiglio Grande e Generale. Ad affrontarsi fra due domeniche saranno la coalizione Adesso.sm (dove sono confluiti gli uomini di Ap, Upr e di Sinistra Unita) e quella di San Marino prima di tutto, formata dal Pdcs (la Democrazia cristiana del Titano), da Partito Socialisra, Psd e Sammarinesi.

Il ballottaggio, che si tiene per la prima volta, rappresenta un’incognita. Se si può fare riferimento all’esperienza italiana delle comunali, vince chi riesce a motivare di più il proprio elettorato, riportandolo tutto a votare e chi riesce a conquistare consensi nuovi. Si tratterà poi di vedere come si muoverà la coalizione Democrazia in movimento: se starà a guardare o appoggerà, magari nell’anonimato dell’urna, uno dei due contendenti.

È evidente che nel voto hanno pesato gli scandali che hanno portato all’arresto di personaggi eccellenti e la crisi economica, che ha ridotto la ricchezza del Titano e aumentato la disoccupazione,

Cosa è successo nelle varie coalizioni. In Adesso.sm la lista Repubblica Futura ha realizzato un risultato deludente, considerando che nel 2012 Ap e Urp avevano ottenuto complessivamente il 15 per cento, mentre nel voto di ieri la lista in cui sono confluite non ha raggiunto il 10 per cento. La lista Civico 10 cresce ed arriva a sfiorare il 10 per cento, mentre il primo partito della coalizione risulta Sinistra Socialista Democratica, che supera il 12 per cento. I seggi attribuiti sono 20: 6 a Repubblica Futura, 6 a Civico 10 e 8 a SSD.

Nella coalizione “San Marino prima di tutto” si vede un consistente calo della Dc (5 punti in meno), ma un più consistente tracollo dei due partiti socialisti che passano dal 12,1 al 7,12 (il Ps) e dal 14,32 al 7,74 (ilPsd), che ha praaticamente dimezzato i voti. La coalizione ottiene 25 seggi così suddivisi: 4 al Psd, 16 al Pdcs e 5 al Ps.

L’unico partito che ha visto sensibilmente aumentare i consensi è Rete (assimilabile come impostazione ai grillini nostrani) che passa dal 6,29 al 18 per cento, diventando il secondo partito della Repubblica. Complessivamente la coalizione Democrazia in movimento si aggiudica oltre il 23 per cento e 15 seggi, 12 a Rete e 3 a MD-SMI.

Niente da fare per le due liste non coalizzate (Persone libere e Rinascita democratica) che raccolgono rispettivamente il 2,1 e l’1,6 per cento e nessun seggio.

Questi i risultati definitivi delle tre coalizioni: Adesso.sm 31,45, San Marino prima di tutto 41,68, Democrazia in movimento 23,18.

Una curiosità: la coalizione San Marino prima di tutto si afferma decisamente nel voto estero (oltre il 57 per cento) che però non è stato sufficiente a ribaltare il risultato.

L’affluenza alle urne è stata del 59,67%, inferiore del 4,30 rispetto al 2012. Bisogna però considerare che l’elettorato di San Marino è suddiviso fra residenti nel territorio della repubblica e residenti all’estero. Fra i residenti l’affluenza è stata dell’83,9% che pur in calo di quasi quattro punti rispetto alle precedenti elezioni, è una partecipazione che non ha eguali in nessuna altra parte del mondo. Ad abbassare la media è l’affluenza degli esteri, pari al 12,77%, con un calo del 4,3% rispetto al 2012.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram